Decreto Rilancio, aiuti alle famiglie: bonus baby sitter e congedo parentale

Le novità in arrivo dal Decreto Rilancio consentiranno alle famiglie di agevolare il ritorno al lavoro di entrambi i genitori. Il bonus baby sitter arriverà fino a 1.200 euro.

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Il nuovo Decreto Rilancio correrà in soccorso delle centinaia di migliaia di famiglie italiane. È stato previsto, infatti, uno stanziamento di fondi per quasi 700 milioni di euro. Si tratta di denaro che servirà a finanziare il bonus per le baby sitter, che verrà rinnovato. Ma a questo si aggiungono altri incentivi in favore delle famiglie italiane, in cui entrambi i genitori a breve torneranno al lavoro. Per questo motivo, proprio per agevolare la possibilità di usufruire di una persona che si occupi dei figli, specialmente quelli che non possono ancora tornare a scuola, verrà rinnovato il bonus.

Il sostegno per l’ingaggo di baby sitter, da richiedere all’Inps, passa dai 600 euro del mese di marzo a un massimo di 1.200 euro per chi ha figli sotto i 12 anni. La cifra dunque raddoppia e può arrivare anche a 2.000 euro per determinate categorie di lavoratori. Tra questi ci sono i medici e gli infermieri, ancora in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus. Ma questo tetto massimo del bonus baby sitter potrebbe riguardare anche i dipendenti del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico.

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Ma c’è anche una nuova agevolazione prevista dal Decreto Rilancio, ovvero i congedi parentali. Se si hanno figli al di sotto dei 12 anni, eccezion fatta per chi ha figli disabili, sarà disponibile questa agevolazione. Entro il 31 luglio 2020 si possono chiedere fino a un massimo di trenta giorni di congedo. Sarà disponibile un’indennità pari al 50% della retribuzione. Verranno confermati anche nei mesi di maggio e giugno altri 12 giorni di permesso retribuito per chi usufruisce dei fondi della legge 104.

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Il denaro previsto per il bonus baby sitter può essere utilizzato in un altro modo. Una seconda eventuale destinazione di questo denaro può riguardare il pagamento delle rette per i centri estivi e di tutti quei servizi per l’infanzia presenti sul territorio. Si tratta di servizi destinati a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, per i mesi che vanno da giugno a settembre 2020, anche se non è compatibile con il bonus asilo nido.

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