Macron in crisi: mollato dagli alleati e le banlieue insorgono

I deputati fuoriusciti dal gruppo guidato da Macron stanno formando un nuovo gruppo in Parlamento. Intanto si registrano disordini in una delle aree più in difficoltà di Parigi.

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Dopo l’emergenza Coronavirus, Emmanuel Macron dovrà affrontare altri due pericoli per la robustezza del suo Governo. Il premier transalpino, infatti, si ritrova a fronteggiare un paio di situazioni a dir poco complicate. La prima riguarda la consistenza del suo gruppo in Parlamento, mentre la seconda è una delle piaghe sociali più delicate da gestire. Partiamo dalla crisi politica che Macron si ritrova ad affrontare, dopo aver gestito in maniera positiva l’emergenza sanitaria. Un gruppo di deputati, approdati in Parlamento con il suo partito, sono infatti fuoriusciti per creare un nuovo gruppo parlamentare.

Una vera e propria secessione che ha visto come protagonisti circa venti parlamentari che facevano parte di La Republique en Marche. Il partito Lrem, con cui Macron ha vinto le ultime elezioni, perde dunque elementi importanti. Ad aggiungersi a questo nuovo gruppo in Parlamento anche alcuni ex esponenti del partito, espulsi nei mesi scorsi, e altri deputati ex socialisti, ex verdi e di altre formazioni. La nuova formazione ha assunto la denominazione di Ecologie démocratie solidarité. La sensazione è che questo nuovo gruppo voglia spostare i suoi orizzonti a sinistra, strizzando l’occhio alle dinamiche della Comunità Europea.

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Ma come abbiamo detto, i problemi che Macron si ritrova ad affrontare dopo l’emergenza Coronavirus non sono solo di matrice politica. La nuova rivolta nelle banlieue, infatti, mostra ancora una volta il lato fragile di un Paese come la Francia, che nella sua media si colloca in una comfort zone che all’apparenza non può essere scalfita. Eppure, nei bassifondi la situazione continua a essere molto critica. Nella aree di Hauts-de-Seine e Seine Saint-Denis sono crescenti le difficoltà, causate in parte anche dal passaggio del Covid-19. E il dipartimento 93, quello multietnico di Parigi, piange diversi morti.

Sono tornati i disordini nelle banlieue – meteoweek.com

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Le cifre ufficiali non ci sono, ma si parla di un aumento dei decessi – rispetto ai primi tre mesi del 2019 – addirittura del 118,4%. Inutile sottolineare quanto sia stato devastante l’impatto del Covid-19 per questo gruppo sociale. E così sono scoppiati i disordini, partiti da Villeneuve-La-Garenne, uno dei sobborghi a sud di Parigi, in cui sono andati in fiamme diversi veicoli e persino una scuola elementare. Anche per questo motivo, per cercare di stemperare un po’ i toni, Macron aveva annunciato la sua intenzione (poi rientrata) di riaprire le scuole. Ma ciò non sarebbe bastato a calmare una situazione difficile da gestire.

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Intanto i sondaggi sembrano dare comunque ragione a Macron, il quale suscita il gradimento del 51% dei francesi. Un gradimento cresciuto soprattutto per il modo in cui è stata gestita, a grandi linee, l’emergenza sanitaria. Anche se, come si è visto nelle banlieue e in altre zone povere del Paese, le cose non sono poi andate così bene. Anche per questo, la fuga dei deputati da Lrem può essere vista come l’inizio di un periodo critico per il presidente, con la tornata elettorale che, seppur ancora abbastanza lontana, si avvicina piano piano.

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