Gina Lollobrigida, prelevati i suoi tesori: “Vogliono farmi morire”

L’amministratore di sostegno nominato dal tribunale per gestire il patrimonio di Gina Lollobrigida è stato autorizzato a prelevare gioielli, quadri e mobili dalla casa della nota attrice.

Gina Lollobrigida – Foto fornita da JB Lacroix/ WireImage/ Credits: Getty Images

Oggetti di valore messi in custodia

L’amministratore di sostegno dell’attrice Gina Lollobrigida è stato autorizzato dal giudice a prelevare gli oggetti di valore presenti nell’abitazione della donna e metterli in un deposito. Se tutto questo non bastasse le spese di custodia dovranno essere pagate dall’attrice.

Ad annunciare questa decisione è stato l’ufficio stampa dell’attrice che attraverso una nota ha fatto sapere: “Su richiesta dell’amministratore di sostegno ed a sua insaputa, è stato emesso un provvedimento dal Giudice Tutelare”, che autorizza l’amministratore “a prelevare dalla abitazione della stessa tutti gli oggetti preziosi, tra i quali, espressamente indicati, ‘gioielli, quadri, suppellettili, mobili, lampadari e altro’, affinché vengano riposti in un caveau o in deposito a pagamento”. Per poi aggiungere: “È una decisione assurda in quanto costringe la signora Lollobrigida a vivere nella propria abitazione non solo in una inevitabile condizione di precarietà e disagio dovuto all’asporto della mobilia, perfino dei lampadari, privandola della possibilità di godere di tutti i suoi beni che da sempre arredano la casa, ma anche spogliata dei suoi ricordi, in quanto oggetti che l’hanno accompagnata nel corso della sua vita”.

Inevitabile anche il commento da parte della stessa Gina Lollobrigida che a tal proposito ha definito “ignobile” il provvedimento in questione. “Hanno deciso di farmi morire, in una maniera che non si farebbe neanche con i delinquenti. In un paese civile non è tollerabile che si permettano soprusi così ingiusti e gravi“.

Gina Lollobrigida – Foto fornita da Mike Windle/ Credits: Getty Images

Gina Lollobrigida e Andrea Piazzolla

La decisione del giudice può essere considerata come l’ennesima tappa della battaglia giudiziaria che a fine dicembre aveva portato la Corte di Appello di Roma a ritenere l’attrice “confusa e suggestionabile”.

Una battaglia legale che ha avuto inizio dopo la vicenda del matrimonio per procura con Javier Rigau e le polemiche sul suo agente Andre Piazzolla. A tal proposito, qualche tempo fa, nel corso di un’intervista rilasciata a Domenica In, era intervenuto lo stesso Pezzolla. “Non voglio che Gina possa sembrare una persona che non sia stata generosa con la sua famiglia. Sappiamo il carattere che ha, non è  una persona morbida, ha un carattere molto forte. Milko è una gran brava persona e non credo che a lui siano mai interessati i soldi. Milko non è quella persona, ma tutto è iniziato proprio nel 2013. Il giorno prima della denuncia, io per Rigau ero un confidente”.

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Per poi aggiungere: “Il giorno dopo la denuncia, per spostare l’attenzione mediatica da Rigau a me, lei era quella che non ci capiva più nulla e io ero il disgraziato che voleva approfittarsene. Uscì tutto da Rigau, da lì è iniziato il tutto. A me dispiace, quel poco che ho potuto capire è che in Italia non importa cosa si racconta e chi fa male, l’importante è raccontarlo per primi. Questo fa la stampa”.

Gina Lollobrigida – Foto fornita da Elisabetta Villa/ Credits: Getty Images
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