Decreto Rilancio: prestiti garantiti dallo Stato fino a 25 mila euro

Il Governo ha adottato delle misure ad hoc per consentire alle imprese e alle famiglie italiane di ripartire dopo il lockdown.

L’Italia riparte grazie ad una manovra da 55 miliardi di euro

Le misure anticontagio adottate dal Governo nei mesi di marzo e aprile per arginare la diffusione del nuovo Coronavirus hanno causato una drastica riduzione dei consumi. Con il lockdown si è registrato infatti un crollo del -8% rispetto al 2019. Secondo dati statistici con la riapertura delle attività commerciali i consumi potrebbero crescere del +5,7% nel 2021, anche grazie ai provvedimenti sanciti dal Governo a sostegno dell’economia italiana. Con il Decreto Rilancio, infatti il CDM ha approvato una manovra da ben 55 miliardi di euro, destinandone 15 miliardi alle attività economiche. Molte le misure vagliate dall’Esecutivo soprattutto a favore delle piccole e medie imprese, tra cui l’erogazione di prestiti garantiti dallo Stato.

Fondi per le imprese: a chi spettano e come richiederli

I fondi sono destinati alla piccole e medie imprese e agli autonomi che nel 2019 abbiano avuto ricavi o compensi di un importo non superiore ai 5 milioni di euro e che autocertifichino di aver subito una diminuzione del fatturato del 33% a causa del Coronavirus. Per i soggetti che abbiano avuto ricavi o compensi non superiori ai 100 mila euro spetterà una quota del 25%, per coloro che abbiano avuto ricavi o compensi non superiori ai 400 mila euro una quota del 20% e spetterà una quota del 15% a coloro che abbiano avuto ricavi o compensi non superiori ai 4 milioni di euro.

Come presentare la domanda

Per richiedere gli aiuti a fondo perduto è necessario che l’avente diritto acceda al servizio on-line della Agenzia delle Entrate, compili l’apposito modulo allegando alla domanda l’autocertificazione con la quale dichiara di essere in possesso dei requisiti richiesti. La domanda va presentata entro 60 giorni dalla data d’inzio della procedura telematica. L’indennizzo verrà erogato attraverso accredito diretto sul conto corrente o postale del beneficiario. Per snellire la procedura, i controlli circa la regolarità delle domande verranno effettuati solo in seguito all’accredito dell’indennizzo.

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L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza verificheranno se i fruitori dell’indennizzo abbiano dichiarato il vero e se sono in possesso dei requisiti di legge. Qualora la Guardia di Finanza dovesse constatare che taluni abbiano indebitamente beneficiato del contributo, ad esempio perchè abbiano reso dichiarazioni mendaci, scatterà nei loro confronti l’accusa di indebita percezione e truffa ai danni dello Stato, con conseguente applicazione delle sanzioni previste e recupero immediato della somma accreditata.

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