Proteste a Repubblica per gli articoli su FCA: il CdR minaccia le dimissioni

Il Comitato di Redazione di Repubblica contesta le posizioni di Maurizio Molinari su FCA dopo il rifiuto del nuovo direttore di pubblicare un comunicato contro Elkann.

Maurizio Molinari e John Elkann

A metà aprile il neo-editorie di Repubblica John Elkann ha imposto Maurizio Molinari nel ruolo di direttore, licenziando Carlo Verdelli e provocando uno sciopero della redazione. Oggi i toni tornato ad infuocarsi su un nuovo caso.

La redazione di Repubblica protesta contro l’atteggiamento di Molinari, colpevole di posizioni troppo tenere nei confronti di Fiat Chrysler Automobiles. La società  ha richiesto 6,3 miliardi di euro garantiti tramite la Sace, strumento controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti. Su questo caso si sono concentrati due articoli del 17 maggio, considerati troppo di parte nei confronti della società presieduta proprio da Elkann. Negli articoli in questione è chiara la volontà, da parte di Repubblica, di giustificare il prestito, tanto da definirlo come un impulso al lavoro in Italia. Da qui la richiesta della redazione di pubblicare un comunicato contro gli atteggiamenti a favore di FCA, richiesta respinta da Molinari. Il Comitato di Redazione ha dunque minacciato le proprie dimissioni.

E’ atteso per oggi alle 15 in confronto tra il CdR e Molinari, durante il quale si discuterà delle possibili dimissioni del Comitato di Redazione, nonché delle ricadute del dibattito su FCA. In ogni caso il ritiro di alcuni storici giornalisti di Repubblica come Pino Corrias e Enrico Deaglio segnalano un clima di tempesta a Largo Fochetti, sede del quotidiano. Emblematiche in tal senso le parole di Gad Lerner, anche lui ex redattore: “In poche settimane Repubblica è cambiata, non la riconosco più”.

 

 

 

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