Coronavirus, negli Stati Uniti tornano a salire le vittime

Di nuovo in aumento i morti di Covid 19 negli USA: sono 1500 in più in 24 ore, oltre 93mila dall’inizio della pandemia. 

Torna a aumentare il numero delle vittime del coronavirus negli Stati Uniti. Sono 1.561 i morti, nelle ultime 24 ore: sono i dati della Johns Hopkins University. In tutto i decessi in Usa dall’inizio della pandemia sono 93.439 e i casi di contagio 1.551.853. Secondo le ultime proiezioni i decessi per coronavirus nel Paese potrebbero raggiungere quota 113.000 alla metà di giugno. Un calcolo che starebbe ad indicare una media di 1.000 morti al giorno per i prossimi 25 giorni. E sul numero di contagi si è innescata una polemica politica, nata dalle parole – tanto per cambiare – del presidente Donald Trump: il magnate ha dichiarato che l’alto numero di contagi rilevati  “lo considero, in un certo senso, una buona cosa perché significa che i nostri test sono molto meglio. Quindi lo vedo come un distintivo d’onore. Le parole di Trump sono arrivate durante una conferenza stampa con i giornalisti dopo la prima riunione di gabinetto alla Casa Bianca registrata dall’inizio dell’epidemia. A Trump – come riporta la Bbc – era stato chiesto se stesse valutando un divieto di viaggio in America Latina, soprattutto in Brasile, che è il terzo paese al mondo per numero contagi.

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A quel punto è arrivata la risposta del presidente, secondo il quale, appunto, aver registrato un così alto numero di contagi “è un grande tributo ai test e a tutto il lavoro svolto da molti professionisti”. Secondo il Centers for Disease Control, i centri di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti, nel paese sono stati effettuati –  fino a martedì – 12,6 milioni di test per verificare la presenza del coronavirus. Un controllo ad ampio raggio che ha permesso di verificare la presenza di oltre un milione e mezzo di malati. Le parole di Trump sono state duramente criticate dal Comitato Nazionale Democratico: definire l’alto numero di contagi da coronavirus un “onore” è una affermazione che , secondo i democratici, è priva di senso. Il milione e mezzo di casi registrati nel Paese rappresentano anzi “un completo fallimento della leadership“. Un duro attacco condiviso e rilanciato anche da Nancy Pelosi, la speaker democratica alla Camera del Congresso Usa:  Donald Trump e’ come i “bambini coi pantaloni infangati e le scarpe sporche di pupù di cane”: così ha definito Trump, che l’aveva precedentemente attaccata definendola “malata di mente”. “Mi state chiedendo sull’adeguatezza delle azioni di questo presidente? Sono completamente inappropriate”, ha dichiarato la  Pelosi: “Trump soffre di confabulazione – ha rilanciato la rappresentante dei Democratici – e’ uno che riempie i vuoti di memoria con invenzioni che crede vere. Non conosce la verita’… gli basta dire qualcosa per crederci, perché l’ha detto lui”.

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