Coronavirus, fuga dei risparmi all’estero: Svizzera cassaforte degli italiani

La crisi economica provocata dalla pandemia di coronavirus sta mobilitando gli italiani a portare i loro risparmi al sicuro. Aumentano i flussi di denaro che finiscono depositati all’estero, e la Svizzera si conferma la cassaforte preferita.

risparmi ai tempi del coronavirus - svizzera paradiso fiscale

La crisi economica provocata dalla pandemia di coronavirus, sta facendo aumentare il debito pubblico mese dopo mese. I risparmiatori italiani sono molto preoccupati, soprattutto ora che si sono alzate le voci di una possibile imposta patrimoniale e che le iniziative di alcuni parlamentari ruotano attorno a un prelievo di solidarietà per i redditi più alti.

Per questo motivo, come viene riportato da Il Sole 24 Ore, si sta assistendo a un fenomeno che, se in tempi diversi non avrebbe destato stupore, ad oggi sta facendo molto riflettere: soprattutto per i lati negativi che un meccanismo del genere può provocare al nostro Paese. Sono tanti, infatti, gli italiani che cercano di mandare il loro capitale lontano, all’estero.

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Lavoratori, non solo milionari: Svizzera paradiso fiscale dei risparmi

“Ricevo telefonate dall’Italia quasi ogni giorno. Mi chiamano perché vogliono aprire un conto che non sia in euro e vogliono mettere i soldi al sicuro, qui in Svizzera, chi per 80mila, chi per 150mila euro. Questa volta non sono milionari ma lavoratori dipendenti, anche impiegati statali“. Così parla l’avvocato Enzo Caputo, fondatore dello studio legale Caputo & Partners, che dal suo ufficio nel centro di Zurigo spiega ai giornalisti il fenomeno che gli si è presentato davanti in queste ultime settimane.

La paura di una patrimoniale sta mobilitando gli italiani a mettere al sicuro i loro risparmi, che non vengono investiti ma protetti in banca, al sicuro. Sono stati quindi 16,8 miliardi gli euro che lo scorso marzo sono stati depositati nei conti correnti, ovvero il 254% in più rispetto allo stesso mese del 2019, mentre il Btp Italia registra una raccolta record del valore di 22,3 miliardi. In queste ultime settimane, però, i movimenti di capitali dall’Italia verso i Paesi stranieri si sono intensificati, e ancora continua il dibattito sul rientro dei capitali dall’estero.

Sarebbero infatti ben 200 miliardi gli euro dei risparmiatori italiani finiti fuori dall’Italia, con l’ultima “voluntary disclosure” dell’Agenzia delle entrate che mostra invece quasi 60 miliardi di denaro italiano all’estero nel 2015, depositati soprattutto in Svizzera (70%), ma anche nel Principato di Monaco (7,7%), alle Bahamas (3,7%), a Singapore (2,3%), in Lussemburgo (2,2%) e a San Marino (1,9%). Ma in questi paradisi fiscali ci sarebbero almeno 142 miliardi di euro nascosti dai contribuenti italiani, ovvero circa l’8,1% del Pil. Senza contare poi gli immobili, i contanti, le criptovalute, le opere d’arte, i diamanti, l’oro, le auto di lusso, gli oggetti di antiquariato e le polizze vita: tutti fattori che fanno alzare di molto la cifra di cui si sta parlando.

euro - paradiso fiscale

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Con il verificarsi della Brexit, l’Italia è diventata il terzo Paese nell’Unione europea per quantità di ricchezza accumulata nei centri offshore, preceduta dalla Francia (277 miliardi) e dalla pima in classifica Germania (331 miliardi di euro). Questo, tra l’altro, nonostante il calo registrato tra dall’Ocse tra il 2008 e il 2019, che parla di una perdita del 24% (410 miliardi di dollari) dei depositi effettuati offshore. E proprio la Svizzera, riporta sempre il Sole 24 Ore, pare stia dunque tornando “la cassaforte dei soldi degli italiani“, meta preferita dei risparmi ai tempi del coronavirus.

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