Viva l’Italia | perché vedere il film di Rossellini per la Festa della Repubblica

Andrà in onda su Rete4 in occasione della Festa della Repubblica il film Viva l’Italia! di Roberto Rossellini, che narra le vicende della storica spedizione dei Mille. Il film fu realizzato nel 1961 su commissione per celebrare il centenario dell’Unità d’Italia. Ecco perché rivederlo.

Andrà in onda alle ore 16.00 sul canale Rete4, in occasione della Festa della Repubblica, il film Viva l’Italia! di Roberto Rossellini, frutto di una coproduzione mista italo-francese e realizzato in due versioni per i due paesi, caratterizzate da notevoli differenze nel montaggio e nella durata. All’epoca della sua uscita il film fu considerato un fallimento, ma rappresentò invece uno sguardo nuovo sulla rappresentazione del periodo storico garibaldino al cinema.

Viva l’Italia | il film di Roberto Rossellini

Considerato per molti anni un film minore, di poco interesse, consigliato solo ai completisti della filmografia di Roberto Rossellini, Viva l’Italia! del 1961 si inserisce solo superficialmente nel solco del cinema didattico e divulgativo che allora occupava l’interesse professionale del padre fondatore del neorealismo italiano. Infatti il suo film sull’impresa garibaldina dei Mille, che si ferma al ricongiungimento a Teano con Vittorio Emanuele e la fuga dei Borboni da Napoli, si guarda bene dal servire la grancassa patriottica, scegliendo invece un tono sommesso, assolutamente non celebrativo, antieroico ed antiepico, “limitandosi” a narrare i fatti storici cronachisticamente e, appunto, “rossellianamente”, nel lavoro quotidiano dei protagonisti di quel periodo: il generale Garibaldi aveva l’aspetto di Renzo Ricci, mentre il ruolo di Nino Bixio fu affidato a Paolo Stoppa.

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Le controversie

Il titolo originale  fu oggetto di alcune polemiche e cambiato poco prima del debutto in sala. Originariamente Rossellini aveva titolato la sua opera Paisà 1860, scelto dal regista per sottolineare il taglio neorealistico del film, esplicitando fin da subito il distacco dalla retorica risorgimentale e la ricerca del rigore storico nella narrazione. Il principale soggettista e sceneggiatore Sergio Amidei tracciò un significativo parallelismo tra la nuova opera e il precedente Paisà, evidenziando le analogie tra l’epopea garibaldina del 1860 e la guerra di liberazione degli alleati, dopo lo sbarco in Sicilia del 1943. In entrambi i film, secondo Amidei, ci si trovava di fronte ad “un esercito di liberatori che conquista Paesi e popolazioni di cui non conosce i problemi reali”.

La cura del dettaglio

La lettura data da Rossellini degli avvenimenti risorgimentali del 1860 suscitò il favore o la contrarietà dei vari critici cinematografici dell’epoca e degli storici. Nonostante ciò, il lavoro rosselliniano di verosimiglianza fu apprezzato per la pregevole ricostruzione storica d’immagine, essendo il film girato nei luoghi ove si svolsero realmente i fatti, con centinaia di comparse e una certosina attenzione ai dettagli. Tra le molte scene interessanti, risultano particolarmente suggestive le riprese dall’alto di quella che fu la battaglia di Calatafimi, mostrando dalla posizione sopraelevata gli schieramenti e i movimenti delle truppe sul colle Pianto Romano (così come memorabili sono le sequenze dell’insurrezione di Palermo, ambientata in una città spettrale che ancora portava i segni, piuttosto evidenti, del precedente conflitto mondiale). Per questo Viva l’Italia! è un film che oggi andrebbe rivisto, ammirandone la sobrietà e il dimesso approccio di Rossellini.

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