Vittorio Sgarbi show in Parlamento: “Governo non sia succube del Cts”

L’onorevole del Gruppo Misto attacca il Governo per la mancanza di decisioni sul tema dell’emergenza Coronavirus. “Solo Zangrillo si è espresso, basta con la strategia della paura”, dichiara Vittorio Sgarbi.

vittorio sgarbi coronavirus

Vittorio Sgarbi torna a non mandarle a dire. E questa volta lo fa all’interno di Montecitorio, durante il suo intervento nel corso della seduta odierna del Senato. L’onorevole che fa parte del Gruppo Misto si è scagliato senza mezzi termini contro il Governo Conte. In particolare, le decisioni meno efficaci secondo Vittorio Sgarbi riguardano la gestione del sistema scolastico. Oggi sono state riaperte in maniera simbolica le scuole, anche per garantire il miglior svolgimento degli esami di maturità. Tuttavia Sgarbi attacca senza mezzi termini l’attuale esecutivo, in particolare per aver prestato il fianco al Comitato tecnico scientifico.

“Potremmo dire che non va bene che un Governo sia così inadeguato per governare – esordisce Sgarbi – , rispetto a decisioni fondamentali per la libertà dei cittadini, sulla quale da ogni parte del corpo è intervenuta una serie di personalità. Ogni volta che ho ascoltato il premier o il ministro degli affari culturali, ho sentito parlare di Comitato tecnico scientifico. Ma chi sono i membri di questo comitato? Possono essere più autorevoli di alcuni scienziati che hanno detto cose autorevoli?”.

E a proposito del Cts, Vittorio Sgarbi ha fatto riferimento alle recenti uscite di Alberto Zangrillo. Uno dei direttori del “San Raffaele” di Milano ha parlato di Coronavirus clinicamente inesistente, dando il via a una serie di polemiche. E Sgarbi vuol dire la sua a riguardo, facendo capire che una voce così autorevole in materia va ascoltata: “Solo uno di loro, Alberto Zangrillo, ha lavorato in un reparto di terapia intensiva e pochi giorni fa ha detto una cosa ben precisa che ha creato scandalo. Il Governo non mi sembra che abbia dato seguito per dire che il coronavirus era estinto”.

Vittorio Sgarbi – meteoweek.com

Un altro tema finito al centro dell’invettiva di Sgarbi, è quello relativo alla gestione delle singole regioni. Secondo il senatore del Gruppo Misto, era evidente la necessità di adottare un provvedimento ad hoc nei confronti della Lombardia. Non a caso, come dice Sgarbi, “c’era un motivo se la Lombardia era stata la prima zona rossa d’Italia”. E dal suo punto di vista, anche la riapertura graduale doveva avvenire in maniera diversa: “Il Governo sapeva che la Lombardia aveva un problema più grave e che occorreva non dare le stesse misure a tutte le regioni, anche a quelle in cui non c’è segnale di gravità”.

A Vittorio Sgarbi non va giù che il Governo si attenda solamente al parere del Comitato tecnico Scientifico: “Un Governo valuta e decide, senza essere succube dell’uno o dell’altro. E sarebbe opportuno che, quando un esponente del comitato dice una cosa del genere il 30 maggio, non si andasse avanti con la finzione delle mascherine e i riti della paura”. Dunque secondo Sgarbi l’esecutivo è succube del Cts. Anche quando c’è da cercare di dare il via alla ripartenza: “Il Governo non c’è. Ci sono il premier, i ministri, ma c’è soprattutto il Comitato tecnico scientifico. Hanno tenuto i bambini a casa e continuano a non dare risposte sulle evidenze di un momento drammatico della nostra vita, che però è finito”.

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E poi arriva il momento clou dell’intervento di Vittorio Sgarbi. Quello in cui il senatore chiede a gran voce la composizione di una commissione d’inchiesta che indaghi sul Comitato tecnico scientifico: “Se una cosa è evidente, ovvero che il virus non è un pericolo mortale, mi chiedo dove sia il Governo. Qui c’è un problema di passività. Chiedo a viva voce agli amici di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia una commissione d’inchiesta sul Comitato tecnico scientifico. Voglio che il Parlamento – conclude Sgarbi – combatta con le sue forze, per scoprire se abbiamo subito anche qualche minaccia. Il Parlamento rialzi la testa”.

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