Giustizia: il centro destra si schiera contro le proposte di Bonafede

“Le proposte del ministro Bonafede agli esponenti di centrodestra sono irricevibili”, con queste parole il centro destra si è schierato contro il Ministro.

Giustizia: il centro destra si schiera contro le proposte di Bonafede – meteoweek

“Le proposte del ministro Bonafede agli esponenti di centrodestra sono irricevibili, nel merito e
nel metodo. Le opposizioni sono state semplicemente informate ma non coinvolte e, fatto ancora più grave, per l’ennesima volta il governo intende usare lo strumento della legge delega e successivo decreto legislativo di competenza del governo. Parliamo di una proposta di riforma assolutamente insufficiente e non risolutiva”: parole molto dure che arrivano dai capigruppo Simone Pillon (Lega), Giacomo Caliendo (FI) e Alberto Balboni (FdI) dopo l’incontro col Guardasigilli. Nodo fondamentale è la riforma del Csm, per la quale le opposizioni hanno effettuato tre proposte, al momento non prese in considerazione dal ministro della Giustizia. “Il presidente Conte apre alle riforme condivise? Il Guardasigilli sia conseguente ed accolga le proposte che l’opposizione gli ha sottoposto nell’incontro di oggi”, riferisce in un comunicato il responsabile del dipartimento giustizia di Forza Italia Enrico Costa, anch’egli presente durante il confronto avvenuto proprio oggi. La maggioranza appare compatta nel voler respingere le richieste: in particolar modo proprio il Pd si oppone all’idea delle porte chiuse per i parlamentari scelti come membri laici.

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L’opposizione è compatta contro Bonafede – meteoweek

Toni più tenui nei confronti del Ministro vengono usati ai microfoni di Rai News 24 dal ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà, il quale ha riferito che Bonafede “sta avendo interlocuzioni con i partiti della maggioranza e sta puntando ad un sistema trasparente” che “elimini il fenomeno delle correnti e permetta ai magistrati di lavorare meglio e con maggior dignità e indipendenza”. Sono stati depositati molti disegni di legge volti a modificare la disciplina legislativa delle elezioni dei componenti del Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno della magistratura attualmente al centro dell’attenzione pubblica anche a seguito degli scandali sorti dalla pubblicazione delle conversazioni che hanno riguardato Luca Palamara. Ancora non si è giunti ad una soluzione definitiva ma c’è da chiedersi se se ne potrà mai trovare una che metta d’accordo tutti.

 

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