Prorogato il termine per il pagamento dei contributi ai lavoratori domestici

Il Governo per mitigare gli effetti dell’emergenza Covid-19 ha previsto una particolare forma di tutela per i lavoratori domestici.

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Chi sono i lavoratori domestici 

Per lavoratori domestici si fa rifermento a quei soggetti che svolgono prestazioni lavorative di tipo assistenziale. Si pensi alle colf, alle badanti, alle baby sitter, alle governanti, ai camerieri, agli autisti, ai cuochi, ad esempio. Per rientrare nella definizione di lavoro “assistenziale” è necessario che le prestazioni svolte dal lavoratore o dalla lavoratrice siano “continuative”, cioè poste in essere per un lasso di tempo superiore a trenta gironi. Appartengono alla categoria dei lavoratori domestici, inoltre coloro che esercitano le attività lavorative di tipo assistenziale presso Onlus, Comunità religiose, Centri per la cura degli anziani, Conventi, Caserme e Comandi militari a patto che il fine sia sempre quello dell’assistenza alla persona.

 

Quando versare i contributi ai lavoratori domestici?

Il datore di lavoro deve versare i contribuiti ai lavoratori domestici ogni tre mesi. Il pagamento del primo trimestre, per i mesi cioè di gennaio, febbraio e marzo va effettuato dal 1 aprile al 10 aprile, ma con il Decreto Cura Italia il termine è stato posticipato e i contribuiti andranno versati entro il 10 giungo 2020.

In genere, il pagamento per il secondo trimestre deve essere elargito dal 1 al 10 ottobre, e quello per il terzo trimestre dal 1 al 10 gennaio. Per il momento è stato prorogato solo il termine per il pagamento del primo trimestre e non per gli ulteriori, che restano al momento, invariati.

I contributi vengono erogati ai lavoratori domestici attraverso l’INPS. Per rendere meno difficoltoso il calcolo per il versamento dei contributi, l’INPS mette a disposizione sul suo sito un simulatore di calcolo dei contributi.

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