Batman Forever | come è cambiata la percezione del film in 25 anni

All’epoca della sua uscita Batman Forever non riscosse un grande apprezzamento. In molti infatti criticarono l’improvviso cambio di tono rispetto alle atmosfere più cupe e dark impostate da Tim Burton con i due precedenti film dedicati al personaggio. Nonostante ciò, il pubblico sembrò apprezzare. E oggi il film viene ricordato tutto sommato con affetto.

A distanza di 25 anni dalla sua uscita, il giudizio su Batman Forever, cinecomic diretto da Joel Schumacher sul celebre personaggio Dc Comics, è cambiato radicalmente. Nonostante all’epoca della sua uscita venne fortemente criticato per il cambio di rotta rispetto a quanto fatto da Tim Burton con i due precedenti lungometraggi con Michael Keaton, oggi il film viene ricordato con affetto e benevolenza (il film di Schumacher ottenne comunque tre nomination agli Oscar: miglior fotografia, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro).

Batman Forever | 25 anni dopo

Batman Forever non ha mai goduto di una grande fama. Lo stesso Michael Keaton, che aveva interpretato l’uomo pipistrello nei due precedenti film diretti da Tim Burton, aveva brutalmente dichiarato, in merito alla sua mancata partecipazione al cinecomic di Joel Schumacher: “Lasciatemi semplificare la cosa per tutti voi. Faceva schifo. Lo script non era mai di buon livello e non capivo perché il regista volesse fare quello che voleva fare. Avevo compreso che le cose non stavano andando per il verso giusto quando mi disse: Ma perché deve essere tutto così dark?”. Eppure negli anni, anche quello sgangherato film con Val Kilmer, Jim Carrey e Tommy Lee Jones è stato rivalutato e oggi non si porta certamente dietro il marchio di infamia affibbiato al successivo Batman & Robin con George Clooney.

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Una gigantesca gomma da masticare

Forse è stato Roger Ebert a coniare la definizione più appropriata per il film. Nella sua recensione, infatti, lo storico critico americano definì il cinefumetto di Schumacher come una “enorme gomma da masticare per gli occhi”. Il film fu infatti pensato anche per attirare l’attenzione degli spettatori più piccoli, sicuramente in grado di apprezzare maggiormente un prodotto colorato e sopra le righe come questo rispetto al precedente Batman – Il ritorno, il cui divieto ai minori di 13 anni non accompagnati fu molto criticato perché considerato troppo blando rispetto ai contenuti del film. Inaspettatamente, anche se oggi il giudizio non è forse più lo stesso, nelle prime recensioni del film si lodò l’interpretazione di Val Kilmer, giudicato più carismatico e adeguato al ruolo rispetto a Michael Keaton, tanto da ricevere i complimenti direttamente da Bob Kane, creatore del personaggio di Batman. Ma ovviamente l’attenzione venne catturata dalla travolgente interpretazione di Jim Carrey, che in un articolo del Washington Post fu definita come “una combinazione tra Fred Astaire e Caligola”:

L’Enigmista di Jim Carrey

Il personaggio dell’Enigmista era stato scritto per Robin Williams, che però rifiutò la parte a causa di vecchi dissapori con la Warner. Dissapori legati proprio a Batman. Quando Jack Nicholson era ancora in trattativa per il ruolo del Joker nel film di Tim Burton, infatti, la produzione cercò di mettergli pressione contattando anche Williams, il cui nome fu usato per far ingelosire Nicholson. Da quel momento, l’attore, che invece aveva preso seriamente l’offerta, giurò che non avrebbe lavorato mai più con la Warner, figurarsi in un altro film su Batman. Per cui, Jim Carrey, nel momento di massima popolarità e all’apice della sua carriera come attore comico (l’anno prima erano usciti Ace Ventura, The Mask e Scemo & più scemo), arriva come seconda scelta ad interpretare un ruolo secondario pensato per qualcun altro. E nonostante ciò, il suo personaggio è ciò che tutti ricordano del film.

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