Enrico Rossi indagato per l’appalto Tpl: “Accuse ridicole”

Il governatore della Toscana al centro dell’inchiesta per la gestione del trasporto pubblico nella regione. “Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori”, ha dichiarato Enrico Rossi.

enrico rossi

È arrivato un avviso di garanzia per Enrico Rossi. Il governatore della Toscana è finito al centro delle indagini per il famoso appalto gestito dalla Tpl. La società del trasporto pubblico nella regione ha visto tutta una serie di ritardi per l’avvio di una nuova rete, finanziata con 11 miliardi di euro scaglionati in quattro anni. A denunciare Enrico Rossi sono stati i titolari delle imprese che hanno perso la gara di appalto regionale. La denuncia però non sembra spaventare l’esponente del Partito Democratico, che passa al contrattacco con un post sulla sua pagina su Facebook.

“A volte – scrive Enrico Rossi – , ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e che si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti. Mi era già accaduto per la realizzazione dei quattro nuovi e moderni ospedali di Massa, Lucca, Pistoia e Prato, che hanno contribuito in modo determinante a gestire bene in Toscana la lotta contro il Coronavirus. Ora è capitato nuovamente a causa di un esposto fatto dalla cordata di imprese che ha perso la gara regionale per il trasporto pubblico locale su gomma”.

Enrico Rossi sostiene che la denuncia nasca dal fatto che la cordata ha semplicemente perso la gara. Ma il governatore spiega che l’atteggiamento di queste imprese ha portato ben altri danni alla macchina organizzativa. “Questa associazione di imprese non solo ha strumentalmente usato la giustizia amministrativa perdendo regolarmente tutti i ricorsi, facendo così ritardare il contratto con l’impresa vincente e quindi la partenza del servizio ma, come ultimo colpo di coda per bloccare le regolari procedure, ha fatto anche un esposto alla procura mettendo sotto accusa oltre a me, l’intera commissione regionale e i dirigenti del settore mobilità”.

Enrico Rossi – meteoweek.com

Dunque il governatore toscano non ci sta e parla di “accuse infamanti e ridicole”. Per il momento non c’è stato uno sbilanciamento da parte di Enrico Rossi. Quest’ultimo, però, sembra già pregustare il momento in cui potrà rivelarsi sui suoi accusatori: “Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori a cui consiglio di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni. La cosa più vergognosa e triste di questa vicenda è che con la strumentalizzazione della giustizia amministrativa e ora persino di quella penale si è sviluppato un contenzioso”.

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Tutto ciò, insiste Rossi, ha provocato un ritardo di “almeno 4 anni la partenza del nuovo servizio di trasporto pubblico locale, provocando un danno alle casse regionale di due milioni di euro per ogni mese, e impedendo ai cittadini di beneficiare da anni di un trasporto pubblico locale moderno e con autobus nuovi”. Poi si arriva alla conclusione: “La verità è che se non verranno modificate queste procedure, che impediscono alle pubbliche amministrazioni di arrivare in tempi brevi e nel rispetto della legalità al risultato, non potrà mai esserci – conclude il governatore – ripresa e crescita della ricchezza e dell’occupazione”.

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