Monopattini, è boom di acquisti in Italia. Ma le marche sono tutte straniere.

Sono quelli prodotti da Segway e Xiaomi i monopattini più venduti in Italia. Anche i servizi di mobilità condivisa in città come Roma e Milano vengono gestiti da società europee o statunitensi.

monopattini

È stato uno dei tormentoni delle ultime settimane. Sia per il video divenuto virale che ha visto come protagonista Mario Giordano, sia per gli attacchi frontali che Giorgia Meloni ha rivolto sul tema al Governo. Stiamo parlando del bonus per l’acquisto dei monopattini e di altri mezzi ecosostenibili per gli spostamenti urbani. Un modo comodo per spostarsi all’interno delle città, e reso meno costoso grazie all’incentivo per l’acquisto di nuovi modelli. E a quanto pare, gli italiani hanno sposato la causa del Governo, portando letteralmente via dai negozi i monopattini più in voga del momento.

Grazie al bonus monopattino, il Governo ha messo a disposizione dei cittadini un contributo pari al 60% sulla spesa sostenuta per l’acquisto. La cifra massima che riguarda questo bonus ammonta a 500 euro. Riguarda, come detto, non solo i monopattini ma anche le biciclette, sia quelle standard che quelle a pedalata assistita. Ma anche i veicoli per la mobilità personale a propulsore prevalentemente elettrica, come ad esempio gli hoverboard. Ma se da una parte c’è la questione ecologica che fa da propulsore a questi acquisti, emerge un dilemma morale relativo alla provenienza di questi mezzi.

Anche i segway vanno per la maggiore – meteoweek.com

La maggior parte di monopattini e altri veicoli elettrici venduti nel nostro Paese, infatti, proviene da fuori dai nostri confini. I modelli che vanno per la maggiore sono infatti quelli che vengono prodotti in Cina e negli Stati Uniti. Il 39% del mercato italiano, stando a una relazione resa nota dalla Confartigianato, è detenuto da Xiaomi: un’azienda giapponese specializzata nell’elettronica e la tecnologia. Produce smartphone, computer e, come detto, anche monopattini elettrici. Ma c’è anche Segway, un’azienda produttrice americana di trasportatori personali a due ruote.

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E poi ci sono altre aziende leader nel settore della mobilità elettrica, come Hudora, Nilox, Vitobike e la francese Revoe. L’unica eccezione italica riguarda Nito, acronimo di Nuova Industria Torinese, azienda nata con l’obiettivo di produrre e vendere veicoli a due ruote a basso impatto ambientale. In ogni caso emerge un grande problema. Marchi come la già citata Nito si presenta come made in Italy, ma curano solo la progettazine e la distribuzione dei mezzi. In Italia, come rivela il presidente di Confartigianato Veneto Agostino Bonomo, “non esiste un impianto di produzione dei monopattini”. E il rischio è quello di agevolare le produzioni cinesi.

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