Caso Ragusa, la figlia scagiona il padre Logli: “Ci sono le prove”

Antonio Logli è stato condannato a 20 anni per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, ma la figlia Alessia lo scagionerebbe attraverso alcune dichiarazioni.

Caso Ragusa, la figlia scagiona il padre Logli: “Ci sono le prove” – meteoweek

Logli è pronto a chiedere la revisione del processo a suo carico per omicidio nei confronti della moglie Roberta Ragusa e questo ormai, non è più un mistero, ma a sorprendere è che al suo fianco ci siano i figli della coppia, Alessia e Daniele. La giovane, intervistata, sulla vicenda avrebbe parlato dell’innocenza del padre (Di cui esisterebbero delle prove). «Credo e crederò sempre all’innocenza del mio babbo – insiste questa bella ragazza che ha appena sostenuto la maturità scientifica e sogna un lavoro da modella -. Le indagini non sono state fatte bene e lui ha pagato il prezzo di un processo mediatico che lo ha colpevolizzato al di là della mancanza di elementi oggettivi» ha detto la ragazza raccontando il dramma di non poter vedere il padre a causa del coronavirus. «Ancora adesso, per colpa del coronavirus, non possiamo andarlo a trovare in carcere. Ci parliamo, più o meno una volta al mese, con una videochiamata che dura mezz’ora. Ma oltre a me, a mio fratello e a Sara, ci sono anche i miei nonni e quindi abbiamo poco tempo per chiacchierare. L’unica cosa che gli dico sempre è che gli voglio bene e di tenere duro».

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Il cadavere di Roberta Ragusa non venne mai ritrovato – meteoweek

Logli è stato condannato a 20 anni di carcere anche in assenza di cadavere, a incriminarlo, fra i diversi elementi, la relazione clandestina che aveva con l’amica della moglie Sara Calzolaio che oggi combatte al suo fianco. «Quando mia mamma è sparita io avevo 11 anni e all’inizio mi sembrava strano che in casa nostra fosse venuta ad abitare Sara. Ma poi mi sono abituata, Sara mi è stata vicina durante la crescita. Io e mio fratello avevamo bisogno di una presenza femminile, oltre all’affetto del babbo. Questo, ovviamente, non toglie niente al dolore che sento perché la mia mamma non è più con noi». Alessia continua a sperare che sia viva, nascosta da qualche parte: «Se davvero il testimone che dice di averla vista in Liguria avesse ragione, io sarei la persona più felice del mondo. Se mi pare strano che non abbia mai dato notizie di sé in questi anni? Certo che mi pare strano. In questi 8 anni mi sono fatta tante domande, ma senza certezze non so più che cosa pensare. L’unica cosa che so è che il mio babbo non l’ha uccisa». Logli si è anche rivolto alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo che dovrà giudicare il suo caso per capire se l’uomo ha ricevuto un processo giusto.

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