Badanti e rischio Coronavirus: timore contagi di ritorno dalla Romania

Badanti e rischio Coronavirus: timore contagi di ritorno dalla Romania. Lì, centinaia di persone positive abbandonano ospedali per via di vuoto normativo

Badanti e rischio Coronavirus: timore contagi di ritorno dalla Romania
Badanti e rischio Coronavirus: timore contagi di ritorno dalla Romania (GettyImages)

Tornano a crescere i casi di Covid-19 in Romania, dove i malati sono dimessi senza controlli e il premier non impone nessuna quarantena. Ecco perché adesso la Romania fa paura al nostro Paese. Il timore è quello di contagi di ritorno che potrebbero essere portati da colf e badanti che tornano al proprio lavoro dopo ferie. In Italia c’è una grande comunità rumena che lavora nel campo dell’assistenza agli anziani.

Diversi giorni fa, il ministro della Sanità rumena, Nelu Tataru, ha fatto sapere che oltre 600 positivi al Coronavirs hanno chiesto di tornare a casa lasciando gli ospedali. Non esistono al momento norme che vietino alle persone di farlo o che comunque le costringano all’isolamento. Una sentenza della Corte Costituzionale ha infatti stabilito che il ricovero di asintomatici o persone con lievi sintomi e la quarantena sono misure che violano i diritti fondamentali e il governo non può imporle tramite decreto.

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Ergo, la gente può lasciare liberamente gli ospedali e non stare in quarantena. Il timore è che diversi di loro tornino in Italia dove lavorano come colf e badanti  e quindi hanno uno stretto contatto con anziani, bambini o disabili.
Non ci sono norme che tutelano le famiglie e questi lavoratori sono a contatto con soggetti fragili“, ha detto a Il Messaggero il vicepresidente Assindatcolf Andrea Zini.

Attualmente colf e badanti devono solo indossare mascherina e mantenere distanziamento sociale, il che non è semplice date le loro mansioni.

Una famiglia però non è un’impresa“, prosegue Zini. “Fornire Dpi e rilevare la temperatura va bene ma sottoporli ai test ha un costo”, di cui dovrebbe farsi carico il Ministero della Salute, “a cui abbiamo già chiesto di monitorare la situazione. Siamo preoccupati, non c’è una soluzione chiara“.

Si tratta di un fenomeno diffuso: secondo quanto riportano i dati Isat e Inail i lavoratori domestici sarebbero sui 2 milioni, metà dei quali arrivano dall’Europa dell’Est.

Tuttavia, fa ben sperare la nuova legge sulla quarantena  approvata pochi giorni fa dal Parlamento della Romania. Secondo quanto ha fatto sapere l’ambasciatore romeno in Italia, George Bologan, sembra che la legge “offrirà alle autorità gli strumenti necessari per gestire l’epidemia di Coronavirus in maniera adeguata, coprendo il vuoto legislativo che si è verificato. La maggior parte delle persone attualmente positive al Covid19 in Romania sono asintomatiche o con sintomi lievi e il sistema sanitario è pronto per offrire cure a tutti i pazienti“. Dunque l’emergenza potrebbe rientrare già nelle prossime settimane.

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