Lacci | cosa sappiamo del film di Daniele Luchetti che aprirà Venezia 77

A distanza di 11 anni da Baarìa, il film di Giuseppe Tornatore che inaugurò la 66esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, un film italiano è stato nuovamente scelto per inaugurare la prossima edizione del festival: Lacci diretto da Daniele Luchetti.

Sarà un film italiano, Lacci di Daniele Luchetti (La nostra vita, Mio fratello è figlio unico, Il portaborse), ad aprire la 77esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Non capitava da ben 11, ovvero dalla 66esima edizione del festival, inaugurata da Baarìa di Giuseppe Tornatore. Una scelta ovviamente simbolica in un anno difficilissimo per il cinema mondiale, ma anche un segnale di quello che possiamo aspettarci dalla prossima edizione del festival di Venezia, che per ovvie ragioni non potrà contare sulla massiccia presenza di ospiti e film americani come negli scorsi anni. 

Lacci di Daniele Luchetti apre Venezia 77

“Da 11 anni la Mostra del Cinema non veniva aperta da un film italiano”, ha dichiarato Alberto Barbera, commentando la scelta di inaugurare il festival con Lacci. “La felice opportunità è offerta dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo che viene svelato solo nel finale. Sostenuto da un cast eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a Venezia quest’anno non potrà che confermare”, spiega il direttore artistico della Mostra.

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Che film sarà

Il film, fuori concorso, è interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi. Ambientato a Napoli nei primi anni ’80, racconta del difficile matrimonio di Aldo e Vanda, che entra in crisi quando l’uomo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un noir sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna, che mescola elementi diversi: il tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati. “Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi”, ha dichiarato il regista Daniele Luchetti. “E invece durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono di celebrare tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha pensato che potesse essere inutile, ora sa che serve a tutti. Con Lacci sono onorato di aprire le danze del primo grande festival di un tempo imprevisto”.

Il romanzo

Il film di Luchetti è tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone. “Quando ho letto per la prima volta Lacci ho trovato domande che mi riguardavano e personaggi nei quali era difficile non identificarsi”, scrive Luchetti nelle note di regia. “Attraverso una storia familiare che dura trent’anni, due generazioni, legami che somigliano più al filo spinato che a lacci amorosi, si esce con una domanda: hai permesso alla tua vita di farsi governare dall’amore? Lacci è un film sulle forze segrete che ci legano. Non è solo l’amore ad unire le persone, ma anche ciò che resta quando l’amore non c’è più. Si può stare assieme per rancore, nella vergogna, nel disonore, nel folle tentativo di tener fede alla parola data. Lacci racconta i danni che l’amore causa quando ci fa improvvisamente cambiare strada e quelli di quando smette di accompagnarci”.

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