Emergenza covid prorogata. Cosa cambia per scuola, lavoro e voli

La proroga è stata emessa nella giornata di ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Potrebbe essere esteso il regime di smart working. Ci sarà un iter più snello per l’arrivo dei materiali a scuola. E con lo stato di emergenza verranno limitati gli spostamenti internazionali.

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Lo stato di emergenza per la diffusione del Covid-19 si avvia verso una proroga di due mesi e mezzo. Attualmente questa situazione prevede una scadenza entro i prossimi due giorni, con la fine del mese di luglio che segnerebbe anche la fine dello stato di emergenza. Tuttavia, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte porterà in Parlamento l’opzione di prolungamento fino al prossimo 15 ottobre. Non dovrebbero esserci problemi circa l’approvazione di questa richiesta da parte del capo del Governo. E sono tante le cose che rischiano di cambiare, proprio in virtù di questa estensione del provvedimento.

Finora il Senato ha dato il via libera per rendere attivo lo stato di emergenza da Covid-19 fino a metà ottobre. Il primo voto favorevole è stato incassato dal Governo e dal suo leader, che ora attende l’ok anche dalla Camera. E come abbiamo già detto, sono tanti gli aspetti coinvolti da questo provvedimento. In primis il prolungamento del regime di smart working, che consentirebbe di alleggerire le spese delle aziende senza intaccare la situazione dei propri lavoratori. E poi la riapertura delle scuole, l’organizzazione delle prossime elezioni, il ritorno dei tifosi in stadi e impianti sportivi. Per finire con l’estensione del blocco dei voli nei Paesi a rischio.

Emergenza fa rima con smart working

Uno dei primi aspetti riguarda, come detto, il mondo del lavoro. Sia i dipendenti pubblici che quelli privati, infatti, potranno ricorrere allo smart working fino alla fine dello stato di emergenza. Non dimentichiamo che i motivi di lavoro erano tra quelli consentiti per uscire di casa durante il lockdown. Tuttavia lo smart working è stato adottato da aziende e uffici pubblici per evitare contatti tra colleghi. Ma anche dopo la riapertura si è deciso di mettere a punto una strategia per ridurre al minimo la presenza di persone nei luoghi di lavoro. Una situazione che, dunque, si potrebbe estendere per altri due mesi e mezzo.

Anche perchè, in vista dell’estensione dello stato di emergenza richiesta da Conte, si potrebbe tornare ai tanto chiacchierati Dpcm. I decreti del Consiglio dei Ministri non riguarderanno il mondo del lavoro, ma tanti altri aspetti a esso collegati. Come l’organizzazione di eventi – in particolare fiere e sagre – ma non solo. Si parla in particolare della riapertura delle discoteche al chiuso, attualmente rimandata di due settimane. Ma in questo caso, l’ultima parola potrebbe spettare ai governatori, i quali possono decidere in base all’andamento della curva dei contagi.

La scuola e i voli

Il ritorno a scuola sarà più facile – meteoweek.com

Un altro aspetto molto delicato è quello che riguarda il mondo della scuola. Si è discusso a lungo delle modalità di ripartenza del prossimo anno scolastico, e l’estensione dello stato di emergenza potrebbe portare dei benefici in tal senso. In primis perchè, grazie anche al nuovo decreto Semplificazioni, verranno abbreviati i tempi per rifornire gli istituti dei dispositivi di protezione necessari. I nuovi banchi, ma anche i test sierologici, le mascherine e tutti gli altri dispositivi, arriveranno in tempi molto più brevi. E dunque anche il ritorno a scuola sarebbe molto più agevole per studenti, dipendenti e insegnanti.

E se il ritorno a scuola sarà molto più semplice, magari con una data comune per tutte le regioni, non si potrà dire la stessa cosa degli spostamenti in aereo. La sempre più probabile estensione dello stato di emergenza, infatti, potrebbe portare al blocco dei voli da e verso i Paesi considerati “a rischio”. Nazioni come Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana, attualmente, non sono collegati con il nostro Paese. E la situazione potrebbe non cambiare se anche la Camera voterà in favore del provvedimento proposto dal Governo.

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Infine, l’estensione dello stato di emergenza da Covid-19 potrebbe agevolare anche la gestione del caos migranti. Sta infatti per partire una nuova gara di appalto per reperire una nave da mille posti, in cui sistemare gli immigrati clandestini che dovranno osservare il periodo di quarantena. La gara potrà essere svolta con criteri di urgenza, in modo da avere la nave a disposizione in breve tempo. E anche la gestione dei migranti sul piano dell’igiene e della salute potrebbe avvenire in maniera più agile e snella, grazie ai nuovi iter consentiti dal decreto Semplificazioni.

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