Precipita sotto gli occhi degli amici, muore l’alpinista Andrea Virzì

Il drammatico incidente venerdì 31 luglio. Andrea si trovava in montagna a quota 2.200 metri. Gli amici hanno potuto solo assistere impotenti alla tragica caduta.

morto Andrea Virzì escursionista Forcella Duranno

Non ce l’ha fatta Andrea Virzì di 61 anni, l’escursionista di San Vendemiano che ieri mattina, 31 luglio, è caduto sotto gli occhi dei suoi amici, per 200 metri da Forcella Duranno, in Friuli. È morto poche ore dopo in ospedale a Udine dopo essere stato soccorso con l’elicottero.

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La tragica caduta

L’incidente è avvenuto intorno alle 16 a Cimolais (Pordenone), sulla Forcella Duranno a quota 2.200 metri. Due amici che si trovavano con lui hanno lanciato l’allarme, dopo aver osservato impotenti la caduta di Andrea. Sul posto è giunta immediatamente una squadra della stazione della Valcellina del Soccorso Alpino e Speleologico Fvg. Secondo una prima ricostruzione, l’escursionista stava affrontando un passaggio in discesa molto impegnativo, è scivolato ed è ruzzolato sulle rocce a circa duecento metri. Durante la scivolata ha inoltre perso il casco protettivo e ha riportato gravi traumi su tutto il corpo e alla testa, restando per questo privo di conoscenza. Dopo aver ricevuto l’Sos dalla Sala operativa regionale per l’emergenza sanitaria del 112 Fvg, sul posto è stato fatto avvicinare l’elisoccorso che ha calato l’equipe medica con il tecnico del Cnsas, con una verricellata di oltre 70 metri, per riuscire a mantenersi a distanza dalle rocce. Andrea dopo diverse manovre di rianimazione è stato stabilizzato sul posto e quindi condotto all’ospedale Santa Maria della Misericordia a Udine dove è morto poco dopo.

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I compagni di gita, pur sotto choc, non hanno voluto impegnare nuovamente il velivolo di soccorso e sono scesi a piedi verso Casera Mela, scortati dai tecnici del Soccorso Alpino Valcellina. Indagini dei Carabinieri della stazione di Cimolais: già escluse responsabilità di terzi. L’episodio è già stato catalogato come una fatalità.

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