Rivolta migranti Udine, post choc responsabile Protezione Civile: forni crematori e squadroni morte

Rivolta migranti Udine, post choc responsabile Protezione Civile: forni crematori e squadroni morte. E poi si scusa:”Sfogo senza pensare”

Rivolta migranti Udine, post choc responsabile Protezione Civile: forni crematori e squadroni morte

Dopo la rivolta dei migranti scoppiata nell’ex caserma Cavarzerani a Udine, il responsabile della Protezione Civile di Grado, Giuliano Felluga, ha così commentato l’accaduto in un post, affermando che la soluzione sarebbe la seguente:”Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità… Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più“.

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Il commento replicava a un post dell’ex assessore provinciale Ilaria Cecot. Felluga si è poi scusato: “Sfogo senza pensare“.Un post breve in cui chiede scusa di quanto affermato nei commenti:”Chiedo scusa per quello che ho scritto chi mi conosce sa già che non lo penso è stato uno sfogo senza pensare“.

Nel frattempo, a Udine non si spegne la protesta dei migranti, dove la scelta del sindaco Pietro Fontanini di prolungare la zona rossa fino alla metà di questo mese ha provocato la dura reazione da parte delle persone ospiti del centro di accoglienza. Oggi, 4 agosto, appiccati incendi nell’area in cui vi sono i dormitori, spenti grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Sul posto anche Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, Protezione Civile e Polizia Locale per cercare di controllare la situazione.

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