Gli amici vicino a Viviana: “aveva diversi problemi, ma non avrebbe mai ammazzato il figlio”

Proseguono le indagini a proposito della morte di Viviana Parisi, la dj di 43 anni scomparsa con il figlio Gioele, di 4 anni. Secondo il padre della donna e gli amici di suo marito, Viviana è stata uccisa. Aperte tutte le ipotesi da parte degli investigatori, omicidio incluso.

Dj morta, ipotesi di omicidio

Ieri dopo il ritrovamento del corpo privo di vita di Viviana Parisi, la dj 43enne fuggita di casa con suo figlio Gioele di 4 anni per il quale proseguono ancora le ricerche, gli amici di suo marito, Daniele Mondello, non prendono in considerazione l’ipotesi di un suicidio. “Non crediamo che Viviana si sia o abbia ucciso Giole. Pensiamo che qualcuno li abbia aggrediti o uccisi o che degli animali che qui si muovono in branchi li abbiamo assaliti e ammazzati: lo dicono i due amici del marito di Viviana. “È vero che Viviana ha passato dei brutti momenti, ma non avrebbe mai ammazzato Gioele. Era troppo attaccata a lui”: concludono così i due amici residenti a Tortorici, mentre aspettano di parlare con il marito di Viviana presso la postazione dei vigili a Caronia. Nel frattempo, le indagini da parte degli investigatori sembrano escludere l’ipotesi che la donna si sia uccisa buttandosi dal traliccio in quanto sull’impalcatura non sarebbero state ritrovate impronte digitali di Viviana. A questo punto, gli investigatori hanno aperto tutte le ipotesi, omicidio incluso. Tuttavia, sarà l’autopsia a definire meglio come sia morta la dj.

Il luogo in cui è stato ritrovato il corpo di Viviana Parisi

Intanto non si dà pace Luigi Parisi, il padre di Viviana, residente a Torino dove prima di andare in pensione era autista di autobus. “L’hanno ammazzata. Mia figlia non si sarebbe mai fatta del male, era troppo affezionata a suo figlio, a mio nipote. Partiamo per la Sicilia appena troviamo il biglietto”: dice Luigi Parisi durante un’intervista al quotidiano La Repubblica, con il cuore spezzato per la morte della figlia e l’ansia di ritrovare il nipote. “Adesso bisogna pensare a Gioele. Mia figlia è morta e mio nipote però non c’è. Qualcuno l’ha portato via. Se lo avessero attaccato gli animali lo avrebbero trovato morto, avrebbero trovato almeno delle tracce”: conclude l’uomo. Eppure, del bambino al momento non ci sono ancora tracce.

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Secondo le ricostruzioni dei fatti da parte degli investigatori, il percorso fatto a piedi da Viviana, dopo aver urtato un furgone con la sua auto nella galleria lungo la Messina-Palermo e aver lasciato la vettura nella piazzola dell’autostrada a qualche centinaio di metri più avanti per arrivare fino al punto in cui è stata trovata morta, a un chilometro e mezzo di distanza, non è difficile da compiere. La donna si sarebbe, infatti, infilata tra il guardrail e la colonna portante di un cancello, scendendo su un terreno accidentato. Poi, dopo qualche centinaio di metri, avrebbe ercorso una strada asfaltata e circondata da alberi a macchia mediterranea. Una strada che avrebbe percorso sempre in discesa fino ad arrivare al punto dove è stata trovata priva di vita, ovvero al pilone che regge i cavi dell’energia elettrica. Un tratto di strada che si percorre in circa mezz’ora.

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