Covid e negazionismo, immunologa Viola: “Noi scienziati dobbiamo fare un mea culpa”

In merito alla questione che vede il negazionismo rifiutare la pericolosità (o addirittura l’esistenza) del Covid, si è espressa di recente l’immunologa Antonella Viola. “Noi scienziati dobbiamo fare un mea culpa”, ha dichiarato, ma attenzione: “Il virus c’è, magari non fosse così”.

negazionismo covid - antonella viola

Forte è il fronte dei negazionisti che sminuiscono o addirittura rinnegano la reale portata del Covid-19. E se già qualche giorno fa ne avevamo dato notizia dal fronte tedesco, non serve superare i confini nazionali per trovare chi si oppone alle misure (considerate troppo drastiche e inutili) dettate dall’emergenza coronavirus. In questo frangente, però, è intervenuta di recente l’esperta Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova. Ospitata su Rai 3 in occasione della trasmissione “Agorà Estate”, Viola ha infatti speso qualche parola anche sulla manifestazione negazionista prevista questo sabato, 5 settembre, a Roma.

Viola sul negazionismo: “Il Covid c’è, magari non fosse così”

Il fronte negazionista è forse nato anche per “colpa” della comunità scientifica, cerca di spiegare l’immunologa Viola. “Il problema è ricostruire una fiducia tra i cittadini e le istituzioni e anche tra i cittadini e la ricerca scientifica. Qui ci sono errori da tutte le parti. E noi come scienziati dobbiamo fare un ‘mea culpa’ perché anche noi abbiamo dato messaggi contraddittori“, ha infatti spiegato durate la trasmissione di Rai 3.

In particolare, ha spiegato ancora l’esperta, “sono stati dati dall’inizio della pandemia messaggi contraddittori e fuorvianti. Quello che dobbiamo fare noi scienziati da un lato è l’autocritica e, dall’altro, dobbiamo limitare i nostri scontri, come abbiamo sempre fatto, al nostro mondo: nei congressi, attraverso le pubblicazioni. Però quando ci confrontiamo con il pubblico dobbiamo cercare di portare un unico messaggio, che è quello della comunità scientifica. Ricordiamoci che quando parliamo non lo facciamo come singoli, ma come rappresentanti di un’intera comunità“.

Covid aumentano i casi interapia intensiva

Questo però – attenzione – non significa che si è giustificati a sminuire o a rinnegare addirittura l’esistenza del Covid-19. “Il virus c’è, ahimè. Sarebbe bello se non fosse così. Sicuramente la situazione nel nostro Paese è serena e sotto controllo, però in altri Paesi non è così”, ha infatti spiegato Viola rivolgendosi ai negazionisti in ascolto.


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Poi, per completezza di informazione, l’esperta ha comunque sottolineato – rispondendo a una domanda sul caso di positività del leader di Forza Italia – che quando si maneggia i dati è bene ricordare che si tratta sempre di “una questione di statistica” “È più probabile trovare asintomatici tra i bambini e tra i giovani. È una questione di statistica. Ma è possibile che ci siano persone anche anziane che sono asintomatiche”. Per quanto riguarda invece la questione legata ai decessi, Viola spiega che il Covid-19 “ha una mortalità dell’1%, una morbilità (frequenza nella popolazione, ndr) intorno al 5% e una percentuale di asintomatici importante“.

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