Primi dati sul vaccino Covid-19: disponibile per tutti non prima di metà 2021

Le vaccinazioni di massa contro il Covid-19 tramite vaccino “non ci saranno realisticamente prima della metà del 2021”: lo ha affermato Margaret Harris, portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, parlando con i giornalisti a Ginevra. Nel frattempo sulla rivista Lancet sono stati pubblicati i primi dati sul vaccino russo Sputnik anti-Covid: “Quello russo funziona”.

Vaccino Covid-19: non prima di metà 2021

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha comunicato che per un vaccino disponibile per tutti sarà necessario aspettare metà 2021. La notizia è stata dichiarata a seguito della dichiarazione da parte della Commissione Europea, la quale ha fatto sapere che un vaccino per le categorie più a rischio (a partire dai sanitari) potrebbe essere disponibile già a novembre. Nel frattempo, la rivista Lancet ha pubblicato i primi dati sul vaccino russo Sputnik e secondo quanto riportato dal gruppo di Denis Logunov, dell’Istituto Nazionale di Ricerca Epidemiologica Gamaleya di Mosca, il vaccino avrebbe prodotto una risposta immunitaria in tutti i 76 volontari, quest’ultimi tutti adulti sani tra i 18 e 60 anni e coinvolti sia nella fase 1 che nella fase 2 della sperimentazione. I risultati, riferiti a due studi condotti tra il 18 giugno e 3 agosto, mostrano che il 100% dei partecipanti ha sviluppato anticorpi contro il virus SarsCov2, meglio noto come Covid-19, senza avere gravi effetti collaterali.

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LA DICHIARAZIONE DELLA PORTAVOCE DELL’OMS, MARGARET HARRIS

“Non ci aspettiamo di vedere una vaccinazione diffusa fino alla metà del prossimo anno”: ha dichiarato la portavoce dell’OMS, Margaret Harris, in un briefing alla stampa sul coronavirus a Ginevra, ripreso dal Guardian. “Questa fase 3 richiede più tempo perché dobbiamo vedere quanto il vaccino sia veramente protettivo e quanto sia sicuro”: ha spiegato la portavoce dell’Organizzazione, riferendosi agli studi clinici in corso.

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