Banchi scuola, a Napoli il “fai da te”: gli studenti segano in due quelli vecchi

In attesa dei banchi monoposto, a Napoli si sono attrezzati. Da oltre un mese gli studenti dell’Istituto Alfonso Casanova hanno partecipato a un progetto scuola-lavoro: il taglio dei banchi a due posti per produrre banchi monoposto. Risparmiati almeno 5mila euro. 

scuola banchi - meteoweek.com

Quando arriveranno i banchi monoposto? Arriveranno? Nell’Istituto Alfonso Casanova di Napoli sono domande ormai irrilevanti. E’ da oltre un mese, ormai, che gli studenti dell’istituto stanno portando avanti quello è viene definito un progetto scuola-lavoro: la produzione di banchi monoposto attraverso il taglio dei banchi a due posti. L’attività è stata sviluppata e attuata all’interno del Laboratorio Arredi della scuola e porterà alla produzione di circa 200 “nuovi” banchi. Le operazioni necessarie per questo processo sembrano abbastanza semplici: taglio, montaggio delle parti mancanti e pittura. Così facendo l’istituto avrebbe risparmiato almeno 5mila euro, afferma la preside Mira Masillo al Tg3.

Una soluzione adottata anche a Giuliano, vicino Napoli, presso la scuola media statale G.B. Basile, in cui il preside Giovanni Rispo ha preferito ricorrere a un falegname. Non c’era tempo per attendere l’arrivo dei banchi monoposto inviati dallo Stato, il tempo stava scadendo e la situazione andava gestita. Il prezzo, in questo caso, ammonterebbe a 16,50 euro per banco, anche in questo caso un risparmio notevole che ha permesso di aggirare anche un secondo problema: lo smaltimento dei banchi biposto. In un’intervista il preside, contento dell’iniziativa, avrebbe commentato: “Ho seguito la regole delle 3 R: rifiuto, riciclo e riutilizzo”.


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E poi ancora Roma, nell’Istituto comprensivo Elisa Scala, stessa soluzione. La struttura, esterna al raccordo e situata nella periferia romana, presso la borgata Finocchio, ha cercato di organizzarsi nel miglior modo possibile, attraverso iniziative locali ma nel pieno rispetto del nuovo protocollo anti-Covid (che rischiava di fornire le direttive ma non i mezzi). A parlarne è il professore di tecnologia Roberto Roccatelli, che afferma: “Perché non ci ha pensato nessuno prima? Il VI Municipio ha convocato le scuole per organizzare la riapertura in sicurezza. Eravamo gli ultimi e sapevamo che non avremmo potuto chiedere troppo. Tra le maggiori preoccupazioni del nostro dirigente scolastico c’erano proprio i banchi, ma abbiamo risolto con un’idea semplice e pratica. Non è stata una decisione in polemica con le linee governative, abbiamo semplicemente voluto arrivare al suono della campanella nelle migliori condizioni possibili, sulla scia delle indicazioni del ministero”. A quel punto è stato necessario prestare attenzione anche al fattore risparmio: “Un banco monoposto sarebbe dovuto costare almeno 35 euro, ma per modificare i nostri ne abbiamo spesi solo 34, evitando inoltre allo Stato gli oneri di smaltimento”. Tanti gli apprezzamenti per l’iniziativa da parte di famiglie e non, reazioni che Roccatelli commenta così: “In questa periferia dove non ci sono molti servizi l’istituto diventa luogo di socialità, un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere. E’ anche questo il ruolo della scuola”.

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