La campanella deve suonare lunedì prossimo, 14 settembre. Non si discute: lo ha ribadito il premier Conte ieri, nonostante diverse Regioni abbiano deciso di posticipare l’apertura delle scuole al giorno 24 settembre. Al fianco del presidente, la ministra all’istruzione Azzolina, la De Micheli ai trasporti e Speranza alla salute, concordi nella decisione.
Buona parte del Governo schierato per blindare quello che, di fatto, è lo stress test più temuto. Dopo 6 mesi di chiusura, in Italia si torna a scuola. O almeno ci si prova: oltre alle Regioni che fanno slittare la data al dopo elezioni, come Puglia e Sardegna, per prime, e a seguire Abruzzo, Basilicata, Calabria e Campania, ci sono scuole che ancora non hanno ricevute le misure per poter aprire in tutta sicurezza.
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Azzolina:”Mancano ancora 50 mila aule”
Devono arrivare entro fine ottobre i 2,4 milioni di banchi richiesti dalle scuole. Ma i tempi stringono. La consegna è partita dai territori maggiormente colpiti dai contagi ma ora deve raggiungere tutta Italia. Altrimenti come si fa a partire? La ministra Azzolina ha spiegato che mancano ancora 50 mila aule, a giugno erano 1 milione, e che in un istituto su 3 c’è stato almeno un intervento per ricavare nuovi spazi. Ma ancora non sono sufficienti. “Le mascherine consegnate finora sono insufficienti denuncia l’Associazione nazionale dei presidi e non sappiamo quanti banchi sono arrivati”. Anche gli studenti saranno sottoposti a test sierologici e a tamponi se con sintomi, lo ha annunciato la Azzolina: i sierologici saranno a campione e ripetuti durante tutto l’anno.