Sulla mia pelle in prima Tv, il film sulla morte di Stefano Cucchi su Rai 3: ecco quando

Due anni dopo l’uscita del film prodotto da Netflix, Sulla mia pelle arriva sul piccolo schermo. Il film che racconta la dolorosa vicenda di Stefano Cucchi verrà infatti trasmesso in prima serata su Rai 3.

Sulla mia pelle – Fonte: Facebook

Sulla mia pelle in prima TV

Il film Sulla mia pelle, che racconta gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, verrà trasmesso in prima serata su Rai 3 sabato 12 settembre. La pellicola del 2018 vede Alessandro Borghi nei panni di Cucchi, morto il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare. Il film diretto dal Alessandro Cremonini e presentato a Venezia nel 2018 è stato reso disponibile fin da subito su Netflix e il 12 settembre arriverà in chiaro su Rai 3. Il film tratta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucch, interpretato da Alessandro Borghi. Nei panni della sorella Ilaria c’è Jasmine Trinca, mentre Max Tortora e Milvia Marigliano vestono i panni di Giovanni e Rita Cucchi, genitori di Stefano e Ilaria.

In attesa di vedere il film sabato 12 settembre su Rai 3, ricordiamo che Sulla mia pelle ha permesso all’attore Alessandro Borghi di ottenere anche il premio come migliore attore ai David di Donatello nel 2019. Attraverso questo film  ha raccontato gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, ricostruendo i fatti tramite atti processuali, verbali e testimonianze di parenti, persone coinvolte e conoscenti.

Alessandro Borghi – Foto fornita da Tristan Fewings/ Credits: Getty Images

Le parole di Alessandro Borghi

In merito al film lo stesso attore Alessandro Borghi, nel corso di un’intervista, così come riportato dal sito Deejay.it, ha dichiarato: “Sono della vergine, sono un rompi palle: se dico che questa sceneggiatura è perfetta non lo dico per dire. Me lo sentirete dire forse solo un’altra volta. Credo di essermi fatto un regalo con questo film”.

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Ha poi aggiunto: “Ho deciso di fare il film perché sapevo che ci avrebbe dato la possibilità di far riflettere le persone. L’ho fatto per tutti quei leoni da tastiera, forse uno dei problemi più gravi del nostro paese, che magari in faccia ti dicono: prima guardo il film poi giudico. Invece, da dietro una scrivania, scrivono: era un drogato di merda, meno male che è morto”.

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