Coronavirus, in Argentina è record di morti in un giorno

Peggiora la situazione coronavirus in Argentina, che raggiunge i 429 morti in un giorno. A Buenos Aires i contagi totali arrivano ormai a 640.134 casi. 

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(Foto di Alejandro Pagni, da Getty Images)

L’Argentina registra un nuovo tragico record di morti giornaliere legate al Covid-19, contando 429 decessi in un giorno. Salirebbe così a 13.482 il bilancio delle vittime da coronavirus in Argentina. Non nasconde la preoccupazione il ministero della Salute, che sottolinea: i 429 morti in un giorno rappresentano un triste record da quando la pandemia ha colpito l’Argentina. E’ dal 20 marzo che nel Paese sono in vigore misure di contenimento, eppure la situazione non sembra migliorare. Fino ad ora il numero di casi totali di contagio ammonta a 640.134 persone, di cui 508.563 guarite. Ad esser maggiormente colpita, la popolazione di Buenos Aires. Eppure il contagio, nella capitale, sembra rallentare: sarebbero stati registrati solo 678 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Tant’è che, effettivamente, la città ha tanta voglia di riprendere le proprie attività: stanno riaprendo esercizi all’aperto e i cantieri. Restano sospese le lezioni. Ma la situazione potrebbe drasticamente peggiorare anche a causa di una manifestazione anti-misure Covid che già avuto luogo. La richiesta dei manifestanti è rivolta direttamente al Governo di Alberto Fernandez: è necessario un immediato blocco delle restrizioni. E nel rivendicarlo, viene dato vita a una larga manifestazione poco rispettosa delle misure di distanziamento sociale. Dall’altro lato governo e sanitari ribadiscono: è necessario maggiore senso di responsabilità individuale.


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(Foto di Juan Mabromata, da Getty Images)

Intanto peggiora la situazione anche negli Usa, dove i morti arrivano alle 200mila unità. Il dato fa ancora più impressione se posto in un altro modo: i decessi statunitensi sono un quinto sul totale di un milione nel mondo. La media dei decessi da luglio prosegue sui mille al giorno. La curva di contagi, dopo una leggera flessione a metà settembre, ora sembra puntare nuovamente in alto. Secondo Tom Inglesby, direttore del Center for Health Security alla Johns Hopkins Bloomberg School i decessi saranno 300mila entro la fine dell’anno. Eppure Donald Trump ribadisce: “Stiamo voltando pagina. Abbiamo fatto un lavoro non buono, ma fenomenale. Mi do un dieci in pagella. Forse non siamo riusciti a farlo capire bene. Siamo avanti di anni nella tabella di marcia dei vaccini. Lo ripeto: lo avremo entro la fine di ottobre”. Resta complessa, anche negli Usa, la questione scuole. Nella città di New York il sindaco Bill de Blasio ha deciso di far riprendere le attività esclusivamente negli asili, nonostante il peggio sembri esser passato (al momento). Intanto sono circa 90mila i bambini nuovamente nelle classi, mentre per gli alunni delle elementari il rientro è previsto per il 29 settembre; il primo ottobre suonerà la campanella anche per studenti di medie e superiori, sperando che la situazione non sfugga ulteriormente di mano.

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