“Mi sento molto solo”, Massimo Giletti il suo dramma a pochi giorni da Non è l’Arena

Il noto conduttore Massimo Giletti ha raccontato come è cambiata la sua vita da quando è stato messo sotto scorta dopo le minacce del boss Filippo Graviano.

Massimo Giletti – Fonte: Facebook

Massimo Giletti sotto scorta

Mi sento molto solo, anche se la mia famiglia mi sostiene“, ha confessato Massimo Giletti nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale DiPiù Tv, raccontando di come sia cambiata la sua vita da quando è stato messo sotto scorta per via delle minacce del boss Filippo Graviano, intercettato in carcere durante il periodo di lockdown.

Per poi aggiungere: “Penso ai tanti giornalisti sconosciuti che indagano sulla mafia e che sono ancora più in pericolo. Senza esitazioni vado avanti per la mia strada”, Domenica 27 settembre Giletti tornerà in onda su La7 con Non è l’Arena e pur essendo sotto scorta non cambierà il suo modo di raccontare le cose. Anche perché “Se tutti i miei colleghi avessero fatto la mia stessa battaglia, oggi non sarei sotto scorta”.

A proposito della vita sotto scorta, in un’intervista ad Oggi, Massimo Giletti ha inoltre dichiarato: “Vuol dire non essere più liberi. Vuol dire avvertire di cosa farai, di dove andrai a cena, di dove dormirai. E non ogni tanto, ma ogni singolo giorno. Io ero uno che viveva velocemente: a Roma prendo il motorino, corro di qua e di là. Ora non sarà più possibile”.

Massimo Giletti – Fonte: Facebook

Le parole del conduttore

“Prendo atto che mi abbia chiamato poco fa il ministro della Giustizia Bonafede e sono contento che lo abbia fatto, ma ribadisco che forse avrei dovuto sapere prima delle minacce del boss Graviano nei miei confronti. Mi sarebbe piaciuto non apprenderlo da un giornale ma che qualcuno mi chiamasse per dirmelo…“. Sono queste le parole utliizzate da Massimo Giletti poco dopo aver appreso la notizia delle minacce del boss.

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Per poi aggiungere: “Avrei voluto saperlo prima che uscissero queste gravi notizie. Le istituzioni lo sapevano da maggio ma non sono stato avvertito. Apprezzo la telefonata di Bonafede, certo, ma il mio rammarico è che l’ho appreso oggi da un giornale e francamente non è il massimo, vista la delicatezza della questione”.

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