Referendum e Regionali, Prodi: “Governo più stabile, elezioni non si sono avvicinate”

Romani Prodi è tornato a parlare dei risultati delle elezioni Regionali e dell’esito del Referendum che ha portato al 70% dei voti a favore del taglio dei parlamentari.

Referendum e Regionali - Romano Prodi
Romano Prodi, foto di archivio

Nell’ultimo intervento a Mezz’ora in più (Rai3), l’ex premier Romano Prodi è tornato a parlare di elezioni regionali e Referendum. “In politica basta un minimo incidente per far saltare uno schema. I due partiti che formano il governo sono più riequilibrati di prima, le elezioni non si sono avvicinate. La parola stabilizzazione può essere espressa”, ha spiegato durante l’approfondimento giornalistico condotto da Lucia Annunziata.

L’ex premier, spiega, ha votato No al referendum per il taglio dei parlamentari. “Al referendum bisogna votare secondo coscienza, non per vincere o per perdere. Sono ancora più convinto che sarebbe stato meglio se avesse vinto il No, mi fa più paura che il Sì tranquillizzi tutti e faccia pensare che con la riduzione del numero dei parlamentari si siano esaurite le riforme. Io ero d’accordo nel diminuire il numero dei parlamentari, questo è l’aspetto finale di una riforma, l’importante è la stabilità, l’importante è la riforma elettorale“, ha spiegato Prodi durante l’intervista.

Serve spinta verso la riforma elettorale, serve stabilità del Paese

Posizioni, quelle di Romano Prodi, sulla quale l’ex premier si era già espresso in altre occasioni alcuni giorni fa. In particolare, poco dopo l’annuncio dei risultati definitivi della corsa elettorale verificatasi lo scorso fine settimana, Prodi aveva evidenziato (sempre rimanendo nel tema stabilità) come le Regionali fossero “andate inaspettatamente bene“. In particolare, l’esito delle elezioni andrebbe visto come “un invito ad aiutare la stabilità del governo. Ci sono molte cose da fare e quindi la stabilità è importante”, aveva infatti esordito il politico.


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Mentre per quanto riguarda l’esito del Referendum, sebbene “il Sì ha vinto ma non ha stravinto“, l’ex premier aveva confessato che le sue “preoccupazioni restano intatte“: “Come sapete, io ho votato no. E le mie preoccupazioni non sono diminuite, perché immediatamente si è fatto subito appello a una riforma elettorale proporzionale”. Ciò che serve al momento, secondo Prodi, è dunque “una spinta verso una riforma elettorale e delle istituzioni che dia una stabilità al Paese. Speriamo che nonostante il Sì questo avvenga”.

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