Coronavirus, la paura di un nuovo lockdown preoccupa la politica

In Italia continuano a crescere i contagi e si attende la pubblicazione del nuovo Dpcm: le misure serviranno a evitare il lockdown.

Coronavirus, la paura di un nuovo lockdown preoccupa la politica
Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, a Taranto. Credit: Giuseppe Conte Facebook

Su una cosa sono d’accordo tutti, l’Italia non può permettersi un nuovo lockdown. Per questo negli ultimi giorni il tema principale del dibattito politico è stato il nuovo Dpcm sul coronavirus e le misure restrittive che conterrà. Stando ai dettagli emersi finora è esclusa la possibilità di un blocco nazionale, ma le Regioni potranno attivare mini-lockdown circoscritti in aree in cui i contagi aumentano fuori controllo.

Conte: “Escluderei lockdown”

A escludere categoricamente l’idea di una chiusura totale è in primis il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Escluderei lockdown e lo dico a ragion veduta”, ha detto il premier parlando con i giornalisti a Taranto. E ha specificato: “Se la curva dovesse continuare a salire, si potrebbe pensare a lockdown circoscritti”. La decisione, appunto, sarà presa individualmente dalle giunte regionali.

Di Maio: “L’italia non può permettersi un nuovo lockdown”

La paura di un nuovo lockdown e delle conseguenze che potrebbe avere sul Paese preoccupa anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha espresso i suoi timori durante la trasmissione Mezz’ora in più, su Rai 3. “Lo voglio dire chiaramente – ha detto l’ex leader del Movimento 5 stelle l’Italia non può permettersi un nuovo lockdown, non se lo può permettere il sistema economico e quello commerciale”.

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Luigi Di Maio, ministro degli esteri, durante la trasmissione Mezzo’ora in più, su Rai 3. Credit: Rai Video

Secondo il ministro nei mesi scorsi l’Italia ha dimostrato di saper affrontare l’emergenza e ora è pronta per questa seconda ondata di contagi. “Questo è un Paese che non deve essere troppo duro con sé stesso. Le terapie intensive sono attrezzate, ha spiegato Di Maio. Ha poi aggiunto che il Paese deve tenere sotto controllo la curva dei contagi almeno finché non sarà pronto il vaccino per il coronavirus. “Noi, grazie all’accordo con Oxford University, entro fine anno avremo le prime dosi del vaccino. E dall’inizio dell’anno prossimo inizieremo le vaccinazioni”, ha sostenuto Di Maio.

Arcuri: “Non ci sono le condizioni per tornare al lockdown”

La stessa linea di pensiero l’ha ribadita, durante la stessa trasmissione televisiva, Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid. “Oggi – ha annunciato Arcuri – non ci sono le condizioni per tornare al lockdown, c’è bisogno di prendere tutti coscienza e farci carico di un necessario incremento di responsabilità“. Poi ha citato alcuni dati per fornire ai telespettatori un quadro più chiaro della situazione attuale in Italia. “Il 31 marzo c’erano in terapia intensiva 4.023 pazienti, ieri 10 ottobre ce n’erano 390”. Questo, secondo il commissario, sarebbe “il segno della risposta che il sistema ha dato rispetto all’epidemia e negarla vuol dire che si è poco informati”.

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Domenico Arcuri, commissario speciale per l’emergenza Covid, durante la trasmissione Mezz’ora in più, su Rai 3. Credit: Rai Video

Ronzulli: “L’Italia non può reggere un nuovo lockdown”

L’impossibilità di affrontare un nuovo lockdown è probabilmente l’unico argomento che mette d’accordo la maggioranza con l’opposizione. Anche gli esponenti politici di centrodestra, infatti, si allineano con l’idea che le misure contenitive debbano avere l’obiettivo di evitare un nuovo blocco totale. L’Italia non può reggere un nuovo lockdown che metterebbe a serio rischio la sopravvivenza di tutte le imprese e le attività produttive bruciando altri posti di lavoro. Ecco perché la maggioranza deve governare questo nuovo picco di contagi con regole chiare, senza alimentare confusione, e noi cittadini abbiamo il dovere di fare la nostra parte”, ha detto Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, a margine dell’assemblea generale di Assolombarda.

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Il post su Facebook di Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato. Credit: Licia Ronzulli Facebook

E ha aggiunto un appunto sui fondi del Recovery Fund: “Dal canto suo – ha affermato Ronzulli l’Europa non può essere timida: un ritardo nell’arrivo degli aiuti non sarebbe accettabile. Tutti gli stati membri hanno la responsabilità di rendere immediatamente disponibili le risorse del Recovery fund necessarie a investire in infrastrutture, digitalizzazione, sanità e green economy, in modo strutturale e non solo come una risposta tampone all’emergenza”.

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