Professore decapitato a nord di Parigi: la zia di un’allieva era nell’Isis

Emergono nuove informazioni sulla decapitazione del professore di storia a nord di Parigi. Il professore aveva mostrato in classe vignette su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo. Stando a quanto emerso “la sorellastra del padre che ha pubblicato il video su YouTube ha fatto giuramento di fedeltà all’Isis ed è partita per la Siria. E’ oggetto di cattura”.

professore decapitato - meteoweek.com
(Foto di Siegfried Modola, da Getty Images)

Si torna sull’uccisione del professore Samuel Paty avvenuta nel comune di Conflans Sainte-Honorine, a nord di Parigi. L’omicidio è avvenuto per strada nella giornata di ieri, intorno alle 17, accanto a una scuola. L’assassino sarebbe un 18enne nato a Mosca di origine cecena. Il ragazzo avrebbe decapitato il professore con un coltello urlando “Allah Akhbar“. La polizia è intervenuta appena ricevuto l’allarme, raggiungendo l’assalitore ormai fuggito in un comune vicino, Eragny. Appena arrivati gli agenti gli hanno intimato di abbandonare il coltello, ma lui avrebbe desistito. A quel punto l’uomo è stato ucciso dai poliziotti che hanno esploso una decina di colpi. Stando a quanto reso noto fino ad ora, in tutto nove persone sono state fermate e interrogate nella notte tra venerdì e sabato. All’interno di queste persone fermate, risulterebbero alcuni componenti della famiglia di uno studente della vittima. Il 5 ottobre, infatti, alcuni genitori di studenti del professore avevano portato all’attenzione della struttura scolastica le loro lamentele per la lezione tenuta dall’insegnante sulla libertà d’espressione, una lezione nella quale, come ricordato, aveva mostrato caricature di Maometto. Tre settimane fa la redazione di Charlie Hebdo aveva pubblicato vignette per celebrare l’inizio del processo ai complici del killer del famoso attentato del 2015. La scelta del professore, però, non è stata apprezzata da tutti: le lamentele sono arrivate anche su YouTube, dove un genitore ha pubblicato un video-racconto di una allieva in cui viene illustrata la lezione.


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(Foto di Bertrand Guay, da Getty Images)

Ora, proprio su questo fronte della faccenda emergerebbero nuovi elementi: “La sorellastra del padre che ha pubblicato il video su YouTube ha fatto giuramento di fedeltà all’Isis ed è partita per la Siria. È oggetto di mandato di cattura”. A riferirlo il procuratore antiterrorismo, Jean-Francois Ricard, in una conferenza stampa a Parigi. Stando a quanto riportato dal procuratore, il giovane assalitore avrebbe anche aperto il fuoco contro la polizia, prima di esser “neutralizzato” dagli agenti. Intanto il più influente centro teologico e universitario dell’islam sunnita, Al Azhar commenta rifiutando “l’abominevole attacco”. Poi ribadisce “la necessità di adottare una legislazione internazionale che criminalizzi l’attentato contro le religioni e i loro simboli”, stando a quanto riportato dall’agenzia egiziana Mena sintetizzando una dichiarazione dell’istituzione basata al Cairo. Nel frattempo interviene anche la redazione Charlie Hebdo, che chiama tutti alla mobilitazione “contro questo orrore”. L’appuntamento, di dominio pubblico tramite un Tweet, è previsto per domani alle 15 a Place de la République. Un momento per far fronte comune, raccogliendo in maniera organizzata le tante manifestazioni di solidarietà sfociate in una folla spontanea che ha già depositato fiori e cartelli in memora del professore.


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A recarsi sul luogo dell’attentato anche Emmanuel Macron, insieme ad altri ministri del governo, tra cui il ministro dell’Interno Gérald Darmanin. Il presidente francese avrebbe affermato: “Stasera voglio dire a tutti gli insegnanti di Francia che siamo con loro, che la nazione intera è al loro fianco oggi come domani per proteggerli, difenderli e per permettergli di fare il loro mestiere che è crescere dei cittadini liberi. Non è un caso che stasera sia un insegnante che questo terrorista ha ucciso perché ha voluto colpire la Repubblica, la luce, la possibilità di fare dei nostri figli dei cittadini liberi che credano o no o di qualsiasi religione siano. Questa è la nostra battaglia”. A commentare anche Marine Le Pen, attraverso un post affidato a Twitter: è “una barbarie insostenibile” causata dal “fondamentalismo islamico” che “porta guerra”. Poi ancora: “E’ con la forza che dobbiamo cacciarlo lontano dal nostro Paese”. Infine, sulla vicenda si è esposto anche il ministro dell’Educazione Jean-Michel Blanquer che avrebbe scritto in un tweet: “Questa sera è la Repubblica ad essere attaccata con l’ignobile assassinio di uno dei suoi servitori, un professore. Unità e fermezza sono le sole risposte di fronte alla mostruosità del terrorismo islamista”.

 

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