Donald Trump contro Joe Biden, l’ultimo duello: la sfida decisiva

C’è stato l’ultimo duello tv tra Donald Trump e Joe Biden prima del voto per le presidenziali Usa del prossimo 3 novembre. I due candidati sono saliti sul palco della Belmont Univeristy di Nashville, in Tennessee. In platea la first lady Melania Trump. Milioni di americani incollati allo schermo per la sfida decisiva di una delle campagne elettorali più divisive della storia.

elezioni usa biden Trump ultimo duello

Per marcare subito le differenze Donald Trump è salito sul palco dell’ultimo dibattito presidenziale senza indossare la mascherina, Joe Biden invece ne indossava una nera che ha tolto appena arrivato davanti al suo podio. Un Trump più morbido e moderato del solito, come gli era stato raccomandato dal capo della sua campagna. Trump stava infatti perdendo consensi e la strategia consigliata era quella di non generare una ‘rissa’. Proprio per evitare un caos che non avrebbe giovato a nessuno, la commissione organizzatrice dei dibattiti aveva deciso di spegnere, nei primi due minuti concessi ai candidati dopo ogni domanda, il microfono del rivale per evitare confusione. Lasciandolo poi sempre aperto per i restanti minuti.

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Lo scontro riguardo il Covid-19

Il tema più caldo è naturalmente il virus, Donald Trump è stato subito interrogato in merito. Il presidente indossava una cravatta rosso-repubblicano ed una spilla con la bandiera a stelle e strisce sul petto. Al primo quesito che gli è stato posto ha replicato in modo un po’ impacciato: «Il vaccino arriverà nel giro di poche settimane e sarà distribuito dai militari» la giornalista Kristen Welker lo ha incalzato snocciolando i dati della pandemia, dichiarando che negli Stati Uniti ha superato gli 8 milioni di contagi e provocato oltre 200mila morti: «Mi sono ammalato anche io, ho imparato nuove cose. Il vaccino sarà distribuito subito, lo faranno i militari». Ma quando la conduttrice glielo domanda, Trump ha ammesso: «Non posso garantirlo. Ma siamo vicini».

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Biden ha poi attaccato Trump parlando ancora del virus, fra lui e il presidente non c’è nemmeno il plexiglass che si era inizialmente annunciato essendo entrambi negativi al Covid. «Oltre 220mila americani sono morti. Chiunque sia responsabile di così tanti decessi non può essere presidente degli Stati Uniti» ha attaccato l’ex vicepresidente. Mostrando che la strategia annunciata dai repubblicani, di lasciarlo parlare sperando in una delle sue celebri gaffe o balbuzie, non funziona.

«Col virus non si convive, si muore»

«Hai mentito al Paese – lo ha attaccato Biden – il virus non se ne sta affatto andando. Non hai un piano. Non ti prendi responsabilità». Trump ha reagito con una risposta trita: «Non è colpa mia ma della Cina. E non possiamo chiudere la nazione, col virus dobbiamo imparare a convivere». Il dem ha così ribattuto con una di quelle frasi destinate a diventare meme sui social: «Col virus non si convive, si muore». Poi però ha guardato l’orologio. Un errore commesso pure da George H.W Bush nel 1992 durante il dibattito con Bill Clinton: un gesto d’impazienza.

La Cina e gli affari del figlio di Biden

Era destino che si arrivasse anche a quell’argomento, tanto discusso ultimamente negli Stati Uniti. Trump ha attaccato Biden per le questioni riguardanti il figlio Hunter, e le controverse mail pubblicate dal New York Post secondo cui il ragazzo organizzò un incontro fra il padre e certi affaristi ucraini e lo ha accusato: «La tua famiglia ha preso soldi quando eri vice-presidente». Il dem, sulla difensiva, ma impossibilitato a divagare ha abbozzato «Non c’è stato nulla di poco etico». Ha affermato di non aver mai chiesto il licenziamento di chi voleva indagare sui legami della società col figlio (riferendosi, cioè, alla vicenda che ha portato all’impeachment di Trump). Né lui né il figlio, ha assicurato Biden, hanno fatto affari oscuri con la Cina: «L’unico che ha fatto soldi col dragone sei tu», ha dichiarato Biden, riferendosi al conto cinese, recentemente emerso, di Trump. Rilanciando: «Non hai mai pagato le tasse, andiamo». E Trump a rispondergli in modo impopolare: «Il fisco è sleale con me».

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Lo scontro sulla politica estera

Fra un botta e risposta e l’altro si è arrivato a parlare naturalmente anche di politica estera: «Ha legittimato la Corea del Nord. Parla di quel suo buon amico, un bandito». «Abbiamo buone relazioni e non c’è guerra» ha replicato Trump, vantandosi poi: «Kim non voleva incontrare Obama perché non gli piaceva».


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Il momento memorabile del dibattito

Il momento clou del dibattito è arrivato però ad un certo punto, quando i due candidati si sono trovati a parlare dei bambini separati dai genitori al confine, e segregati ancora nei centri di contenimento «Li avete strappati alle madri e ora sono soli, non sanno dove andare», ha accusato l’ex numero due di Barack Obama. «Le gabbie usate per tenere i clandestini furono costruite da voi nel 2014» ha replicato Trump.

La conclusione

In un confronto meno agguerrito del solito, alla fine sono apparsi comunque entrambi stanchi. Trump meno aggressivo, Biden più lucido. Le dichiarazioni finali del presidente sono fumose: «Ho dato lavoro a tanti afroamericani, so come mettere a posto le cose». L’avversario è stato soprattutto retorico: «Sarò il presidente di tutti…»

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In tutto questo, chi esce vittorioso dallo scontro è sicuramente la moderatrice, Kristen Welker, corrispondente dalla Casa Bianca di Nbc. Sì, quella che alla vigilia dell’incontro Trump l’aveva definito «terribile, faziosa, schierata con i democratici». Perfino lui ammette di aver cambiato opinione: «Rispetto il modo in cui hai dgestito le cose» le dice. Lei è evidentemente felice: «Un dibattito fantastico» conclude. «Le elezioni sono il 3 novembre. Non dimenticate di votare».

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