Maurizio Landini: blocco dei licenziamenti o pronti allo sciopero

Giuseppe Landini, in un’intervista: “Giuseppe Conte ci deve convocare e dare una risposta su blocco dei licenziamenti, legge di Bilancio e fondi europei, altrimenti ci mobiliteremo”.

giuseppe landini blocco licenziamenti covid
Giuseppe Landini

“Giuseppe Conte ci deve convocare e dare una risposta su blocco dei licenziamenti, legge di Bilancio e fondi europei, altrimenti ci mobiliteremo”. Ad affermarlo in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ è il segretario della Cgil Maurizio Landini, che non ha escluso l’ipotesi di uno sciopero.

Ridefinire provvedimento

“Sarebbe davvero contraddittorio dire che si intende ‘ripartire dal lavoro’ – aggiunge – e in piena emergenza sbloccare i licenziamenti. Dagli Stati generali non abbiamo avuto altri incontri” con Conte. Secondo il leader della Cgil l’approccio di Confindustria non è “in sintonia con il bisogno di protezione che c’è nel Paese“. La proposta di Landini è “ridefinire un provvedimento di Cassa integrazione per Covid”. “Il governo – spiega – ha proposto una proroga di 18 settimane e per queste nuove 18 settimane va prorogato anche il blocco dei licenziamenti. Trovo contraddittorio che si unisca la decontribuzione alla libertà di licenziare. Significa voler sostituire i lavoratori”.


LEGGI ANCHE:


giuseppe landini blocco licenziamenti covid

La manovra deve essere più coraggiosa

Rispetto alla manovra, Landini ritiene sia “il momento degli investimenti pubblici, di una riforma degli ammortizzatori sociali e una legge sulla non autosufficienza. Servono riforme radicali, compresa quella fiscale e una vera lotta all’ evasione”. Dunque la manovra deve essere “più coraggiosa e riguardare anche i pensionati”. In merito alla pandemia, “non abbiamo mai chiesto lockdown generalizzati, ma sempre e soltanto che si mettesse la sicurezza al primo posto. E quindi andranno fatte le verifiche sulla base di questo criterio”. Landini fissa infine 5 urgenti priorità per le politiche del lavoro: 1) sanità pubblica, 2) lavoro sostenibile e non precario, 3) sostenibilità ambientale, 4) infrastrutture materiali e digitali, 5) istruzione, scuola e formazione.

Impostazioni privacy