Conte alla Camera: “Ulteriori misure in base alle criticità” [VIDEO]

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto alla Camera dei Deputati lunedì 2 novembre sul prossimo Dpcm.

Conte alla Camera: "Ulteriori misure in base alle criticità"
Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, alla Camera dei Deputati. Credit: Giuseppe Conte Facebook

L’emergenza coronavirus è più allarmante in alcune zone rispetto ad altre. Su questo punto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha strutturato il suo intervento di questa mattina, lunedì 2 novembre, alla Camera dei Deputati. La soluzione, stando alle parole del premier, sta nel prendere provvedimenti più restrittivi nelle aree in cui la tenuta del sistema sanitario è più a rischio. E stavolta Conte si assume le sue responsabilità: “Il governo è sempre stato e sempre rimarrà consapevole della piena responsabilità di fronte a ogni decisione per la salvezza del paese“.

Preoccupazione per la curva dei contagi

Il premier ha inizialmente spiegato le ragioni del suo intervento alla Camera: “La curva dei contagi di sabato ha imposto un nuovo corpus delle misure restrittive da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre. Dopo un ulteriore interlocuzione con i presidenti delle Camere ho chiesto di poter anticipare già ad oggi queste mie comunicazioni così che il parlamento possa esprimersi prima di adottare il provvedimento”. 

L’affollamento nelle terapie sub intensive

Il nuovo Dpcm arriverà, nonostante la consapevolezza che la situazione di oggi è molto differente da quella dello scorso marzo. “Non stiamo subendo un’insostenibile pressione nei reparti di terapia intensiva – ha specificato Conte – ma registriamo un crescente preoccupante affollamento negli altri reparti come le terapie sub intensive e le aree mediche in generale”. Dunque i dati “confermano che c’è una rilevante differenza rispetto alla prima ondata” anche in termini di risposta sanitaria e presidi ed equipaggiamenti medici.

Il quadro epidemiologico in Italia

Il quadro epidemiologico attuale in Italia è in via di transizione verso lo scenario 4, con particolare riferimento ad alcune regioni, ha spiegato il premier. E ha aggiunto:“Alcune Regioni sono a rischio tenuta del quadro sanitario. Sono 11 le Regioni classificate a rischio elevato o molto elevato, mentre altre 8 sono a rischio moderato con elevata probabilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Sono invece 15 le Regioni a rischio per quanto riguarda le terapie intensive. L’indice Rt nazionale, al momento, è a 1,7. Solo poche Regioni hanno Rt inferiore a 1,5. Questo quadro, va considerato, non tiene conto degli effetti dell’ultimo Dpcm, entrato in vigore solo da una settimana”, ha detto il presidente del Consiglio sulla situazione del coronavirus nelle diverse Regioni.

Misure restrittive per Regioni

“Per tutti questi motivi – ha continuato il premiersiamo costretti a intervenire per attuare ulteriori misure: questa strategia va necessariamente modulata in base alle differenti criticità rilevate nei territori, legate alla tenuta dei servizi sanitari. Si alterneranno dunque restrizioni e allentamenti. Con un lockdown generalizzato raggiungeremmo un doppio risultato negativo: non prenderemmo decisioni adeguate per le aree più a rischio e imporremmo misure eccessive nelle aree del Paese in cui non risulta necessario intervenire con tale gravità”.

LEGGI ANCHE:

Suddivisione in tre aree di rischio

Conte ha poi spiegato sulla base di quali dati verranno prese le decisioni nelle prossime settimane. “Saranno individuate tre aree a seconda del livello di rischio: ognuna fascia avrà delle misure restrittive già previste. L’inserimento di ogni Regione in una delle tre aree avverrà con ordinanza del ministro della Salute. Sarà possibile, ovviamente, per ogni Regione passare da una fascia all’altra, se ci sono le condizioni perché questo avvenga”.  

Le misure nazionali

Per quanto riguarda le linee guida generali che verranno seguite a livello nazionale, “disponiamo la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione di farmacie, supermercati, edicole, tabacchi. Verranno chiusi i centri scommesse, le sale giochi, i musei, le mostre. Ci sarà la riduzione fino al 50 per cento del limite di capienza dei mezzi pubblici locali. Ci sarà anche un limite agli spostamenti da e per le Regioni che hanno elevati livelli di rischio, tranne in casi di comprovata necessità e urgenza, oltre che per motivi di salute e di studio. Ci sarà anche un limite alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda, tranne nel caso delle solite eccezioni di necessità e urgenza. Prevediamo inoltre la possibilità per le scuole di secondo grado di passare alla didattica a distanza. Prevediamo di introdurre ulteriori misure restrittive in relazione al coefficiente di rischio. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, garantiamo il blocco dei licenziamenti fino a marzo 2021″. 

[VIDEO]

Impostazioni privacy