Coronavirus, Gerry Scotti racconta il suo ricovero: “avevo tutti i parametri sballati: fegato, reni, pancreas”.

Uno dei conduttori più amati della televisione, volto storico Mediaset che da decenni entra nelle case degli italiani. Gerry Scotti è amatissimo dal grande pubblico e la notizia della sua positività al Coronavirus, e in seguito la sua ospedalizzazione, hanno gettato nello sconforto tantissimi italiani. Oggi, Gerry, sta bene, ma il suo racconto di quei tragici giorni è davvero drammatico. Ecco le sue parole.

Gerry Scotti: “Pregavo per le persone intubate”

Un racconto drammatico, quello del popolare ed amatissimo conduttore Mediaset Gerry Scotti. Un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, Scotti ha parlato dei giorni passati in ospedale, dopo aver contratto il Coronavirus. Inizialmente si era parlato di un ricovero in terapia intensiva – voci poi smentite dall’ufficio stampa – ma il conduttore è stato monitorato per 36 ore come sorvegliato speciale. I sintomi del Covid si sono manifestati in maniera piuttosto violenta e il conduttore è stato ricoverato proprio al confine tra il reparto ordinario e l’unità di terapia intensiva.

Ha raccontato Gerry Scotti: “Vedevo 24 persone intubate, scene da film di fantascienza. E pregavo per loro. Ero in una stanzina, di là c’era la sliding door della vita di tantissime persone. Con due altri pazienti ci strizzavamo l’occhio, dai che ce la fai. Ho appurato che quella era l’ultima porta. Se decidevano di aprire quel varco.  Io li vedevo tutti, vedevo 24 persone immobili, intubate, come nei film di fantascienza. Pregavo per loro invece che pregare per me”.

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Gerry Scotti: “E’ iniziato tutto così”

Il conduttore ha raccontato l’inizio della malattia: prima sintomi come stanchezza, febbre – anche se non altissima – e colpi di tosse. Gli era stata sottoscritta una terapia domiciliare, ma poi è stato necessario il ricovero a causa di alcuni valori alterati riscontrati durante un controllo ospedaliero.

Ha continuato il conduttore: “In un attimo ho rivissuto i sei mesi di paura, terrore, precauzione, speranza che stiamo vivendo tutti. Perché proprio a me?. Mi è stato consigliato di rimanere da loro perché avevo tutti i parametri sballati: fegato, reni, pancreas”.

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Gerry Scotti: “Ho indossato il casco per l’ossigeno”

Il popolare conduttore ha raccontato, infine, quelle 36 lunghissime ore, alcune passate indossando ausili per la respirazione, come il casco. Ha concluso Gerry Scotti: “Mi hanno fatto indossare il casco salvifico, è l’ultimo step indolore della terapia prima che ti intubino”.

E infine: “L’avevo visto in tv, letto suoi giornali, mi sembrava fantascienza. Ricordo lo slogan: il casco ti salva la vita. Adesso ho capito bene di che casco si tratta. Poi una mattina hanno girato indietro il letto e mi hanno riportato nella mia stanza”.

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