Sondaggi, italiani spaventati più dalla crisi economica che dal Covid

I sondaggi di Nando Pagnoncelli sottolineano un clima diverso rispetto a una settimana fa su ciò che preoccupa maggiormente gli italiani. Secondo i grafici presentati a DiMartedì, gli italiani sarebbero più preoccupati dalla recessione economica che dal Covid. 

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MeteoWeek.com (da Getty Images)

Il bollettino di ieri registra un miglioramento del rapporto tamponi-positivi, anche se i numeri dei decessi continuano a restare alti. Sono stati 14.842 i nuovi contagi registrati ieri 8 dicembre, 634 i decessi. I tamponi effettuati sono stati 149.232 i test, in aumento di oltre 38mila rispetto a ieri, secondo i dati del ministero della Salute. Migliora il rapporto tra positivi e tamponi, che ora si assesta sul 9,9%, in netto calo rispetto al 12,3% del 7 dicembre. All’interno di questo quadro, come dimostrato dal rapporto Censis, per l’80% degli italiani è giusto non allentare le misure di contenimento per il Natale. La tendenza è quella di stringere i denti ora, rinunciando alle proprie libertà, pur di non rivivere quanto scaturito dallo scorso agosto.

Un’Italia preoccupata più dalla crisi economica che dal Covid

Eppure, il sondaggio di Nando Pagnoncelli presentato ieri sera a DiMartedì mostra un’altra Italia, un’inversione di tendenza o anche un’altra faccia della medaglia. Il 57% degli intervistati è spaventato più dalla crisi economica che dal coronavirus, a fronte di un 43% maggiormente spaventato dal Covid. Verrebbe da pensare che i due dati, quello sulle misure di contenimento e quello sulla crisi economica, mostrino un unico volto di un’Italia costretta a fare sacrifici: è giusto mantenere le misure di contenimento? Sì. Ma qual è la vera minaccia? La crisi economica legata a una cattiva gestione del virus. Tant’è che, stando agli altri dati presentati, il 65% degli italiani intervistati si aspetta una forte crisi economica, a fronte di un 22% che si aspetta il mantenimento di uno status quo abbastanza stabile, e a fronte di un 8% che, ottimisticamente, crede in una ripresa.


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Cala la fiducia nel governo e nel premier Conte

Intanto i sondaggi Quorum/YouTrend realizzati per Sky Tg24 e diffusi a inizio dicembre sembrano raccontare una fiducia in calo nei confronti del governo conte e del premier. Calano di molto soprattutto i giudizi positivi sul governo, che sei mesi fa raggiungevano un 52,9% e che ora, però, scendono al 45,8%. Il governo sembra convincere maggiormente il 45,9% degli uomini e il 45,7% delle donne. La gran parte del consenso proviene da una fascia d’età che va dai 18 ai 34 anni, che registra un 53,2% di pareri favorevoli. Sembrerebbe che più l’età avanza, meno il governo Conte riscuote successo: nella fascia d’età 35-54 il governo ottiene il 49,6% di consensi, che scendono ancora di più negli Over 55, con un 36,7%. All’interno di questo quadro, sono i diplomati a riservare maggiore fiducia al governo, con un 57,4% di consensi. Scende di molto l’approvazione tra gli elettori in possesso di un titolo di terza media (35,1%) e tra gli elettori muniti di laurea, anche se in misura minore (50,1%).


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Scende poi la fiducia nei confronti del premier, che lo scorso giugno si attestava sul 57,1% e che oggi, invece, cala fino al 50,1%. Anche in questo caso, a confidare maggiormente nel premier è la fascia d’età che va dai 18 ai 34 anni, che registra un 58,8% di consensi. Il dato scende nella fascia d’età 35-54 (53,9%) e ancor di più tra gli Over 55 (40,2%).

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