Vaccino, Sileri: “Se gli italiani non lo faranno, lo renderemo obbligatorio”

Il viceministro Sileri ha annunciato che, in base al numero di cittadini che farà il vaccino, il Governo deciderà se renderlo obbligatorio.

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Pier Paolo Sileri, viceministro della Salute, ospite della trasmissione Agorà, su Rai 3. Credit: Pier Paolo Sileri Facebook

 

Se non verrà raggiunto un numero adeguato di cittadini che fanno il vaccino contro il Covid, il Governo potrebbe renderlo obbligatorio. Lo ha dichiarato Pier Paolo Sileri, viceministro della Salute, durante il suo intervento nella trasmissione Agorà, in onda su Rai 3. “Credo – ha detto inizialmente – che gli italiani chiederanno il vaccino anti-Covid”. Ma ha aggiunto subito: Se dopo un anno, un anno e mezzo, scopriamo che meno del 30-40 per cento della popolazione ha fatto il vaccino, una qualche forma di obbligatorietà secondo me sarà necessaria.

L’importanza della divulgazione scientifica

Per ribadire il concetto, Sileri ha ripostato il video del suo intervento su Rai 3 sulla sua pagina Facebook. Accanto all’intervista, il viceministro ha scritto: “La diffidenza di una parte degli italiani nei confronti del vaccino è legata al fatto che spesso non viene spiegato chiaramente perché si è riusciti a realizzarlo in tempi rapidi senza per questo aver rinunciato alla sua sicurezza. A tale scopo, invito i miei colleghi e i tecnici a spiegare come avverrà la farmacovigilanza, un’attività che viene costantemente compiuta dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco, ndr) e, a livello europeo, dall’EMA (European Medicines Agency, l’Agenzia europea per i medicinali, ndr) e che fornisce garanzie per tutti i farmaci oggi a nostra disposizione”. Per un medico come Sileri, dunque, è ovviamente fondamentale una divulgazione scientifica alla portata di tutti.

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Il rispetto delle regole

Nel parlare di vaccino, tuttavia, Sileri non ha dimenticato di ricordare agli italiani che il percorso di uscita dall’emergenza sanitaria durerà ancora qualche mese. Periodo in cui i cittadini non dovranno abbassare la guardia: “Anche quando il vaccino arriverà, servirà comunque del tempo per avere un numero di dosi sufficiente a coprire il fabbisogno del nostro Paese, il che significa che dovremo ancora convivere con questo virus per diversi mesi. Occorrerà quindi mantenere le dovute cautele e continuare ad adottare comportamenti responsabili perché, pur rispettando le regole, il virus circolerà ancora tra noi e potremo avere ancora delle aree nelle quali saranno necessarie chiusure temporanee e circoscritte”.

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I sondaggi sul vaccino

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Sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24. Fonte: YouTrend.it

I sondaggi sul vaccino, in ogni caso, al momento smentiscono Sileri e la sua preoccupazione. Stando ai dati raccolti da Quorum/YouTrend per Sky TG24, il 63,2 degli italiani per cento farebbe subito il vaccino. Il 19,2 per cento afferma di doverci pensare. Mentre il 15,9 per cento già sa di non volerlo fare. Sempre secondo il sondaggio, il maggior numero di “No” rientra nella fascia di età tra i 35 e i 54 anni. Tra questi, il 23,7 per cento delle persone interpellate rifiuta il rimedio anti Covid. Al contrario, il maggior numero di “Sì” rientra nella fascia d’età tra 18 e i 34 anni. I giovanissimi tifano per la scienza: il 74,9 per cento di loro farebbero il vaccino subito.

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