Paga 250mila euro per 30mila di prestito: 11 gli arresti per usura a Castrovillari

L’operazione “Pacta sunt servanda” ha portato a 11 arresti a Castrovillari per usura. L’indagine era partita da una prima segnalazione pervenuta da un imprenditore edile.

Si è svolta alle prime luci dell’alba l’operazione “Pacta sunt servanda“: portando a 11 arresti a Castrovillari, l’indagine è nata dalla denuncia di un imprenditore. Secondo quanto si apprende dalle fonti, è stato documentato il reato di usura, quello furto di apparecchiature elettroniche, per via di un mezzo dell’Asp di Cosenza, così come anche la detenzione illegale di armi. Le indagini sono state rese complesse a causa dalla mancata collaborazione di molte vittime, così come anche dal fatto che gli indagati hanno ricevuto una soffiata da parte di un dipendente del ministero della Giustizia infedele, ora sospeso per rivelazione di segreti d’ufficio.

Castrovillari: usura, furti e detenzione illegale di armi

L’operazione “Pacta sunt servanda” è stata condotta da personale del Commissariato della Polizia di Castrovillari, insieme a quello della Squadra mobile con supporto del Reparto prevenzione crimine Calabria Settentrionale, dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari. Inoltre, si è avvalsa del supporto delle unità delle Compagnie di Ostia e Pomezia, così come anche delle cinofile dei Nuclei di Vibo Valentia e Roma, dei finanzieri della Compagnia di Castrovillari.

In tutto, sono 11 le persone arrestate questa mattina con le accuse, a vario titolo, di usura, abusiva attività creditizia, estorsione aggravata, furto aggravato, illecita detenzione e cessione di armi comuni da sparo e da guerra. Le operazioni si sono svolte al termine di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Castrovillari, che ha smascherato un vasto giro di usura.

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A dare avvio all’inchiesta è stata inizialmente una denuncia pervenuta alle forze dell’ordine da parte di un imprenditore edile. L’uomo avrebbe raccontato alle autorità di essere stato costretto a restituire, in un periodo che va dal 2012 al 2018, una cifra di oltre 250mila euro, per un prestito di 30.000. L’imprenditore ha riferito di aver anche subito intimidazioni, da parte di autori non ancora identificati. Dopo questa prima denuncia, è poi arrivata un’altra segnalazione alle forze dell’ordine – questa volta da parte di un piccolo commerciante. L’uomo avrebbe riferito di aver ricevuto un prestito complessivo di 2.300 euro, per il quale però è stato poi costretto a pagare una quota interessi dal valore complessivo di circa 5.000 euro.

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Avviate le indagini, le forze dell’ordine sono riuscite a risalire a un alto numero di altre vittime, e hanno portato alla luce anche altri tipi di reati. Tra questi, viene citato il furto di computer e stampanti messo a segno da due indagati, e perpetrato ai danni dell’Ufficio del Giudice di Pace di Spezzano Albanese, attraverso un mezzo dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza (dove lavorava il principale indagato). Alla luce dei fatti, il pm di Castrovillari Flavio Serracchiani ha ottenuto disposizione dal gip Luca Colitta per l’ordinanza di arresto, rivolta a 11 soggetti: 7 indagati sono finiti in carcere, mentre 4 rimarranno ai domiciliari.