Neonata morta prima del parto: sei indagati

Una tragedia quella che è avvenuta a Crotone: una neonata morta prima del parto. La mamma, in lacrime, grida: “Mia figlia stava benissimo. Ero pronta a darla al mondo, adesso devo farle il funerale“. Il caso diventa oggetto di inchiesta.

Neonata morta prima del parto

 

La colpa

All’ospedale di Santa Severina (Crotone) ci sono 6 indagati: sono due medici, due ostetriche e due infermiere del reparto di ginecologia e ostetricia. Il reato ipotizzato è quello di omicidio per colpa medica. La mamma 37enne, Maria Barcella, ha raccontato di essere giunta in ospedale alla quarantunesima settimana di gravidanza e con evidenti contrazioni. I medici non avrebbero prestato l’immediato soccorso e, la mancanza di cure e attenzioni, avrebbe portato la morte della piccola. “Voglio giustizia perché non si può morire così, in Italia, nel 2020”, grida Maria.

Neonata morta prima del parto

La mamma, inoltre, racconta che dopo il primo tracciato, non erano emersi problemi per la bambina che portava in grembo. In serata, i medici l’hanno sottoposta ad un secondo tracciato, a cavallo del cambio turno delle ostetriche, durato oltre due ore che ha rivelato il battito bradicardico della bambina. Nel corso della notte, la donna si è rivolta alle ostetriche perché sentiva che qualcosa non andava, ma è stata rassicurata, senza essere visitata. Fino a quando, verso le 4, ha chiesto nuovamente l’intervento delle ostetriche che, questa volta, l’hanno portata in sala operatoria per essere sottoposta a un taglio cesareo. Al risveglio, però, ha saputo che la bambina era morta. Secondo la denuncia della famiglia i ritardi nell’eseguire gli esami, nonostante le richieste innumerevoli richieste della paziente, avrebbero causato la morte della bambina. Stamani è stata eseguita l’autopsia, a cui hanno partecipato anche i periti nominati dagli indagati. L’esame è stato eseguito dal medico legale Isabella Aquila che si è presa 60 giorni per il responso.

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Neonata morta prima del parto

Il racconto della mamma

Maria Barcella è sconvolta e in lacrime si racconta: “Dopo il secondo tracciato, le ostetriche si erano date il cambio turno. Avevo sentito due di loro discutere, una diceva: “Dobbiamo portarla in sala operatoria?”. Il battito della mia bambina era evidentemente accelerato, ma dalle 20.40 all’1.15 non sono stata sottoposta a nessun controllo. Il dolore e le contrazioni erano troppo forti, sono andata da un’ostetrica che forse stava dormendo e mi ha visitato solo per pochi secondi. Alla fine, dopo aver chiesto di nuovo aiuto, mi hanno fatta salire sul lettino e solo lì si sono accorti che la bambina era sofferente. Mi hanno portato in sala operatoria, mi hanno messo la mascherina e al risveglio mi hanno detto: “Signora, la bambina non ce l’ha fatta“. Alla fine, senza dirmi nulla e senza neanche visitarmi, mi hanno dimessa con la cannula ancora attaccata al braccio”.

Neonata morta prima del parto

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La difesa

L’avvocato della famiglia, Antonio Cozza, sta facendo di tutto per ottenere giustizia. Nessuno può restituire una figlia a Maria, ma la verità salterà fuori. “Quello di Crotone non è un caso isolato, il Ministero deve intervenire con un’ispezione. L’autopsia è già stata svolta, siamo praticamente nel 2021 e non si può pensare che una donna incinta si rechi in ospedale con delle contrazioni, senza essere monitorata e controllata per sette ore. Ora chiediamo aiuto noi alle istituzioni: vanno accertate le responsabilità, non può esserci un simile pericolo per chi nasce a Crotone”.

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