«Badante cercasi», poi gli abusi sulle candidate: sottufficiale dell’Esercito ai domiciliari

Prima la richiesta su un sito di annunci per l’anziana zia, poi i tentativi di violenza sulle candidate. Il militare è indagato anche per sequestro di persona aggravato

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Prima una comune richiesta di un badante per l’anziana zia su un sito di annunci, poi il tentativo di abusare sessualmente delle candidate. Al centro della storia, raccontata dal Gazzettino, D.P., 38 anni, sottufficiale dell’Esercito italiano che da martedì sera si trova agli arresti domiciliari a Casarsa (PN). Il militare è indagato dalla Procura friulana per violenza sessuale e sequestro di persona aggravato.

Il primo episodio

Stando alle ricostruzioni dei carabinieri che hanno condotto le indagini, il primo episodio contestato al 38enne sarebbe accaduto lo scorso 29 novembre nell’abitazione del sottufficiale. L’uomo avrebbe accolto in casa una donna che aveva risposto all’annuncio e, una volta entrata, le avrebbe detto che aveva bisogno che si occupasse anche delle pulizie di casa sua. Le avrebbe anche detto che soffriva di una sorta di incontinenza che lo costringeva a stimolarsi quotidianamente il pene. Dopo queste premesse l’uomo avrebbe quindi iniziato a fare autoerotismo chiedendo alla donna di proseguire con il massaggio. Per convincerla avrebbe anche tentato di afferrarle la mano, prima che lei scappasse.

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Il secondo episodio

Il secondo caso risalirebbe invece al 9 dicembre, quando un’altra donna è andata in casa del militare dopo aver risposto all’annuncio pubblicato su Internet. A lei il 38enne avrebbe chiesto se fosse disposta a fare dei massaggi e, dopo averla costretta a sedersi sul divano, le avrebbe bloccato i polsi non appena la donna ha tentato la fuga. Poi l’avrebbe costretta ad alzarsi la maglietta e, dopo essersi abbassato i pantaloni, avrebbe praticato autoerotismo addosso a lei. Il tutto sarebbe durato così a lungo da contestare all’uomo, oltre a quella di violenza sessuale, anche l’accusa di sequestro di persona aggravato.

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L’inchiesta va avanti

Secondo quanto riferisce Il Gazzettino, però, la Procura e i carabinieri non hanno ancora messo terminato le indagini. Non si esclude, infatti, che il sottufficiale 38enne possa aver usato la stessa tattica con altre ignare vittime.

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