Tracciamento dei contagi di coronavirus, che fine ha fatto l’app Immuni?

L’app Immuni, creata dal governo per tracciare gli utenti positivi al coronavirus e avvertirne i contatti recenti, è stata un fallimento.

 

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Tracciamento dei contagi di coronavirus, che fine ha fatto l’app Immuni? – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay

Un fallimento. Così si è rivelata l’app Immuni, creata dal governo dopo la prima ondata di Covid-19 per tracciare i contagi e prevenire la diffusione del virus. A sette mesi dal lancio dell’applicazione per smartphone, più di dieci milioni di italiani hanno scaricato lo strumento. Potrebbe sembrare un buon numero: significa che 1 cittadini su 6 ha l’app sul suo cellulare. Ma la cifra, raggiunta con estrema lentezza, non è totalmente verosimile visto che i contagi registrati rappresentano una cifra ben diversa da quella reale. Su Immuni risultano infatti quasi 8 mila utenti positivi (7.775 mila per l’esattezza), mentre sul sito della Protezione civile gli attuali contagiati sono 576.214 mila. Significa che solamente un contagio su quasi 75 mila viene preso in considerazione dall’app.

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Cosa non ha funzionato nell’app Immuni

A parte il ritardo e la lentezza con cui gli italiani – o meglio un sesto di loro – hanno accettato di scaricare Immuni, sono stati diversi i problemi intorno al funzionamento dell’app. Innanzitutto non ha funzionato la comunicazione tra gli utenti e gli uffici regionali incaricati di immagazzinare i dati del contagio, come accaduto in Veneto a metà ottobre 2020 durante la seconda ondata di coronavirus. Inoltre sono stati decine i racconti di chi, scoperta il contagio di Covid-19, hanno avuto non pochi problemi a comunicare la propria positività all’Asl.

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La possibilità di una terza ondata

Il flop dell’app Immuni ormai è sotto gli occhi di tutti. E il problema non è che l’hanno scaricata in pochi, né che non arrivano le notifiche sugli smartphone. La difficoltà è – ancora una volta – una mancanza di organizzazione da parte del governo. Le amministrazioni locali che non si interfacciano con quelle statali, le Asl che contattano con giorni e giorni di ritardo i cittadini che potrebbero essere positivi al coronavirus. In una situazione del genere, l’app sembra essere ormai considerata inutile e impossibilitata a riscattarsi. Ci troviamo nella seconda ondata, tenuta sotto controllo dai diversi Dpcm varati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La terza è imminente, ma così come lo è la somministrazione del vaccino alle fasce più deboli della popolazione.

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Tracciamento dei contagi di coronavirus, che fine ha fatto l’app Immuni? – www.meteoweek.com – Credit: immuni.italia.it
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