«Grease», la polemica. Film sulla Bbc, social infuriati: sessista e omofobo

Il film Grease è finito nel mirino: accuse di sessismo, misoginia e omofobia hanno travolto la pellicola cult del 1978.

Grease 

Il film cult del 1978, diretto da Randal Kleiser con John Travolta e Olivia Newton-John, Grease – Brillantina, è nell’occhio del ciclone. Tutto è accaduto il giorno di Santo Stefano – il 26 dicembre scorso – quando la pellicola è stata trasmessa in prima serata dall’emittente Bbc 1. Gli spettatori più giovani, appartenenti alla generazione definita Millenial oppure a quella Zeta – coloro cioè nati dopo il 2000 – hanno inondato Twitter di commenti negativi sul film. In alcuni cinguettii si legge infatti: “E’ sessista”, in altri: “Misogino ed omofobo”, mentre per altri: “Eccessivamente bianco”, nel senso che mancano attori di colore nel film.

Grease è uno dei film più famosi del cinema, che ha attraversato intere generazioni e che è stato poi riprodotto in ogni forma – teatro, musical – e le canzoni del film sono ancora oggi famosissime. Ambientato nell’America del 1958, fu uno dei maggiori film per gli incassi sino alla fine degli anni ’80. Ma la pellicola non piace alla nuove generazione e, secondo quanto riferisce il quotidiano Daily Mail, molti di loro hanno chiesto alle emittenti di non trasmetterlo più in televisione.

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Le critiche al film

In particolar modo, al centro del dibattito, la trasformazione del personaggio interpretato da Olivia Newton-John, Sandy. Ma non solo: criticata anche la scena in cui Putzie, uno degli amici di Danny, interpretato da John Travolta, si sdraia sul pavimento per guardare sotto le gonne di due studentesse.

Discussa anche la frase pronunciata dall’annunciatore radiofonico Vince Fontaine, che invita i ballerini durante la serata a evitare di formare coppie dello stesso sesso. Da qui le accuse di omofobia al film.

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L’accusa di: “Incitamento allo stupro”

Probabilmente per una strofa contenuta nella famosa canzone Summer Nights, il film è stato etichettato da alcuni utenti come rapey, ovvero come un’azione che incita allo stupro. Durante la canzone, Danny, il protagonista, descrive come ha sedotto Sandy e il coro – formato dai suoi amici – chiede: “Dimmi di più, dimmi di più, lei ha lottato?“, in inglese: “Tell me more, tell me more, did she put up a fight?”. Parole secondo alcuni utenti che potrebbero essere interpretate come una normalizzazione della violenza sessuale o come un incitamento allo stupro.

Grease è un altro film finito nel mirino. Recentemente nell’occhio del ciclone sono finiti alcuni classici di animazione Disney, come Lilly e il Vagabondo, Gli Aristogatti e Dumbo. Il canale Disney Plus ha deciso di mandare in sovraimpressione, prima dell’inizio di questi film animati un messaggio. Si legge: “Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti sbagliati nei confronti di persone e culture. Questi stereotipi erano errati allora e lo sono oggi”. Hbo, dopo la polemica su Via col Vento, ha deciso di introdurre una spiegazione del contesto storico in cui il film è ambientato e/o girato. Ma sono tante le pellicole finite sotto accusa, come: Una poltrona per due, Aladdin, Colazione da Tiffany, Il libro della giungla, L’ultimo samurai e Aliens, per citarne alcuni famosissimi.

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