Il centrodestra incontra Mattarella: “La maggioranza non c’è, serve il voto”

Dall’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è emerso che la coalizione di centrodestra vuole le elezioni anticipate.

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Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, Matteo Salvini, capo della Lega, e Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, al Quirinale per l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Credit: Matteo Salvini Facebook

L’unica soluzione alla crisi di governo è il voto anticipato. È quanto emerso dall’incontro del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con i leader della coalizione di centrodestra Matteo Salvini, segretario della Lega, Giorgia Meloni, capo di Fratelli d’Italia, e Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia. Gli esponenti politici dell’opposizione si sono recati al Quirinale alle 17:30 di giovedì 21 gennaio e ne sono usciti quasi un’ora dopo. Al termine del colloquio, i tre non hanno concesso interviste, per poi lasciare le spiegazioni a un comunicato congiunto.

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La nota congiunta del centrodestra

“Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno manifestato al Presidente della Repubblica – a nome dell’intero Centrodestra – la grande preoccupazione per la condizione dell’Italia: mentre emergenza sanitaria ed economica si abbattono su famiglie e imprese, il voto di martedì ha certificato l’inconsistenza della maggioranza. È convinzione del centrodestra che con questo Parlamento sia impossibile lavorare. Il centrodestra ha ribadito al Presidente la fiducia nella sua saggezza”, è scritto nella nota congiunta, pubblicata anche sulla pagina Facebook del leader del Carroccio.

Le indiscrezioni

Gli altri rami del centrodestra

Al colloquio con Mattarella non hanno partecipato gli altri partiti di centrodestra: Udc, ‘Cambiamo con Toti’ e ‘Noi per l’Italia’. Per questo sembra un po’ forzata la specifica “a nome dell’intero Centrodestra” nella nota congiunta. Proprio Toti, come parte dell’Udc e di Forza Italia, sembra prediligere un governo di unità nazionale per superare questo momento di crisi generale: politica, economica, sanitaria. Tra i fautori di un governo che riunisca tutti i partiti ci sono persino esponenti della Lega: Luca Zaia avrebbe detto che non sarebbe contrario, così come Giancarlo Giorgetti.

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I timori su Forza Italia

Ma soprattutto il grande assente è risultato essere Silvio Berlusconi, capo di Fi, nonostante fosse presente il suo numero due Tajani. La posizione degli azzurri, infatti, pare che faccia ancora preoccupare la coalizione a causa della scelta di due senatori forzisti di sostenere il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In più l’ex premier aveva dichiarato sin dall’inizio della crisi la sua perplessità su un voto anticipato in piena pandemia. Oltretutto la vice presidente della Camera Mara Carfagna, in quota Fi, ha chiesto una soluzione di “salvezza nazionale”.

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