Strage di anziani in Rsa, sequestrato il telefono della proprietaria: due «allarmi ignorati»?

L’allarme ignorato prima della strage: «Due telefonate a notte fonda». Dalle indagini emergono alcune incongruenze sui fatti di Villa dei Diamanti a Lanuvio

Strage di anziani in Rsa, sequestrato il telefono della proprietaria: «Due allarmi ignorati»

La Procura di Velletri ha disposto il sequestro del cellulare di Sabrina Monti, la proprietaria di Villa dei Diamanti a Lanuvio, la Rsa dove sabato scorso sono morte cinque donne anziane tra i 68 e i 99 anni. Secondo quanto riferito dai quotidiani Il Messaggero e La Repubblica, la proprietaria avrebbe infatti ricevuto due chiamate nel cuore della notte prima della strage, forse dovuta a un fuga di monossido di carbonio. Gli inquirenti ipotizzano possa trattarsi di un allarme ignorato.

Punti oscuri nelle indagini

Ma le incongruenze emerse dalle indagini finora sono diverse. Una di queste telefonate sarebbe infatti partita dal telefono di Michael Cipolla, 25 anni, uno dei due oss intossicati. Il giovane, però, non ricorda se sia stato lui a telefonare a Sabrina Monti, indagata come atto dovuto per omicidio colposo plurimo insieme alla contitolare di Villa dei Diamanti, la nipote Desirée Giustiniani. Cipolla ricorda infatti di essersi risvegliato l’indomani in ospedale e che quello che era successo lo aveva appreso dai giornali.

Resta però il dubbio su chi abbia materialmente telefonato tra le 4 e le 5 del mattino alla proprietaria. Una delle ipotesi al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Velletri è che qualcun altro, che si trovava nella struttura, possa aver preso il telefono dell’operatore (nel frattempo svenuto su un divano) e abbia tentato di chieder aiuto.

Un’altra incongruenza risale alla mattina seguente. I primi a giungere sul posto sono stati il compagno della seconda oss trovata priva di sensi sulle scale e la proprietaria con il marito. Questi avrebbero riferito di essere arrivati attorno alle 8/8:30. Però la telefonata al 118 sarebbe partita solo alle 9:20. Quindi una domanda sorge spontanea: cos’è successo in quel lasso di tempo?

Strage di anziani in Rsa, sequestrato il telefono della proprietaria: «Due allarmi ignorati»

Le ipotesi sulla strage

Giunti sul posto, i Vigili del fuoco avevano rinvenuto una concentrazione di monossido di 600 parti per milione. Una quantità molto alta, concentrata principalmente nei locali al primo piano della struttura, dove si trovano alcune camere degli ospiti. Ospiti che, proprio sabato mattina, dovevano essere trasferiti in ospedale perché positivi al Covid.

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Le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono diverse. La prima è che l’impianto di riscaldamento avesse dei problemi o delle perdite. Il 4 gennaio, infatti, una ditta specializzata aveva rifornito l’impianto di gas. Da qui l’idea che qualcosa possa essere andato storto. La seconda ipotesi è quella che nella struttura ci fossero altre stufe catalitiche. Ma Michael Cipolla, che aveva iniziato a lavorare nella struttura l’11 gennaio, ha detto che nella Rsa l’impianto di riscaldamento «funzionava a dovere» e che non c’erano altre «stufette in nessun ambiente», ricostruisce Il Messaggero.

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La terza (meno probabile rispetto alle prime due) è che invece possa essere successo altro oltre alla fuga di monossido. Sulla dinamica, comunque, potranno fornire degli elementi più concreti le autopsie sui corpi delle cinque vittime, previste per oggi, e le verifiche tecniche sugli impianti e sulla cucina a gas della struttura. I carabinieri stanno infine visionando i filmati delle telecamere presenti lungo la strada, poiché Villa dei Diamanti è sprovvista di un sistema di videosorveglianza.

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