Tutti devono rinunciare a qualcosa. Sono davvero pronti i partiti a mettersi la maglia della Nazionale?

Oggi si conclude il secondo giorno del secondo giro di consultazioni per Mario Draghi. Il premier incaricato incontrerà oggi i partiti maggiori e verosimilmente ci sarà un governo entro la fine della settimana. Ma chi farà parte della squadra di Draghi? Oltre il no categorico della Meloni sembrano tutti intenzionati a far parte di questo nuovo governo nonostante le divergenze tra i vari partiti. Far andare tutti d’accordo non sarà facile ma nemmeno impossibile, bisognerà scendere a compromesso.

La crisi di governo innescata da Renzi si è rivelata positiva e il professor Draghi una manna dal cielo. Come stesso Renzi lo ha definito è il miglior premier che potessimo avere in questo periodo terribile per il nostro Paese. L’Italia ha un’occasione unica grazie all’aiuto europeo e chi meglio dell’ex presidente della Bce sa come gestire i fondi europei?

Molto dipenderà però da chi costituirà la sua squadra che dovrà aiutarlo a rendere possibile tutto ciò che in questo momento è necessario e vitale. Al momento sembra che Draghi goda del sostegno di tutti i partiti, escluso Fratelli d’Italia. Tra oggi e domani il Movimento 5 Stelle deciderà le sue sorti sulla piattaforma Rousseau poichè sembra ancora combattuto tra le due anime principali del movimento. Il nodo cruciale da sciogliere per i grillini è se per il bene del Paese, o della sopravvivenza del loro partito riescono a scendere ad accettare il fatto di sedere allo stesso tavolo di Berlusconi ed essere guidati da Draghi. Un bel compromesso da affrontare e in questi giorni capiremo se sono disposti a farlo.

Ma i grillini non sono l’unico partito che deve ingoiare una medicina amara. Il Pd non ha fatto mistero delle sue preoccupazioni e del suo dissenso nella presenza della Lega. Il leader dl Carroccio ha infatti messo in una posizione scomoda le forze del governo giallorosso uscente, poichè nè Pd nè Leu nè M5S sono contenti del suo appoggio a Draghi. Principalmente perchè il partito leghista romperebbe gli equilibri di maggioranza e il Pd non sembra ben disposto a dover condividere la maggioranza con Salvini. Un boccone difficile da digerire per Zingaretti ma sembra essere il suo sacrificio per il bene del Paese. 

Rinunciare a qualcosa per il bene del Paese

rinunciare a qualcosa

Il gesto di Salvini ha spiazzato tutti i partiti perchè ha dichiarato di volere un governo tutti insieme, disposto a quanto sembra ad abbandonare – almeno per un po’- i punti critici del suo programma. Ammaliato dalle idee del professor Draghi è disposto a mettere da parte l’ascia di guerra sia nei confronti dell’Europa sia nei confronti dei suoi nemici giurati di parlamento. Un sì senza veti e senza condizioni disposto ad ascoltare a patto che questa situazione duri poco.

Anche il vicepresidente di Forza Italia è “pronto a togliersi la maglia della squadra per indossare la maglia della Nazionale“. Il partito azzurro guarda al bene dell’Italia, contento che sia finita l’esperienza di governo giallorosso e poter acclamare un premier competente come aveva richiesto lo stesso Tajani, “un premier e un governo di alto profilo.” Sia da parte di Silvio Berlusconi, storico sostenitore di Draghi, che da parte di Tajani l’appoggio è senza condizioni poichè c’è completa fiducia nelle competenze del professor Draghi.

Si tratta di fare uno sforzo, rinunciare a vecchie ed eterne “antipatie” di partito e fare un sacrificio in nome dell’Italia, sapendo che “quando questa esperienza finirà torneremo ciascuno dalla propria parte”. Con queste parole Antonio Tajani cerca di convincere Giorgia Meloni: “Tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa, ci sarà tempo per tornare avversari“. Un discorso molto saggio e pragmatico che risponde direttamente al capo dello Stato. Sperando che la leader di Fratelli d’Italia faccia un passo in più per il bene del Paese. In attesa del governo dei migliori, Forza Italia chiede un governo misto di politici e tecnici per fare ciò che serve nel migliore dei modi.

I punti di Draghi che mettono d’accordo tutti

Anche Italia Viva si è mostrata aperta e disposta a far parte di un governo in cui vi è Salvini e i suoi ex compagni di maggioranza M5S e Pd. Tutti hanno un nemico vicino al quale non vorrebbero sedersi e le preoccupazioni sono tante e i dubbi altrettanti. Come farà Mario Draghi a tenere insieme e far solamente discutere forze politiche così distanti e così in contrasto tra di loro?

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Con i suoi primi punti principali del programma di governo il premier incaricato sembra aver messo tutti d’accordo. La priorità è il piano vaccinale e l’emergenza sanitaria, insieme al lavoro. Draghi ha intenzione di occuparsi di tutte le attività e le aziende costrette alla cassa integrazione e al blocco dei licenziamenti e di creare posti di lavoro per far crescere il tasso di occupazione. Tra le priorità emerge anche la scuola, quasi nessuno dei partiti che appoggiano Draghi è contento della gestione della ministra Azzolina. Inoltre, le maxi riforme connesse al Recovery plan riguarderanno pubblica amministrazione, giustizia e fisco. Tutti punti che stanno a cuore a quasi tutte le forze di governo e potrebbero mettere d’accordo tutti per una volta.

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Sembra un compromesso epocale ma non è un’ipotesi impossibile soprattutto se il premier si avvarrà di tecnici super partes così da limitare i danni politici. Inoltre, si tratta di un periodo storico senza precedenti e la crisi economica e sanitaria che ci troviamo ad affrontare potrebbe far crescere quello spirito unitario da far indossare a tutti la maglia della Nazionale e mettere quella della squadra di club nel cassetto per un po’. Ma ci riusciranno tutti?

 

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