Ricciardi chiede il lockdown a Speranza: strategia adottata finora inefficace

Il consigliere del ministro della Salute Walter Ricciardi ha dichiarato di essere intenzionato a chiedere a Speranza un altro lockdown. Soprannominato il “professor lockdown” poichè ha sempre dichiarato che l’unica arma contro la diffusione del Covid19 fosse la chiusura totale. 

RICCIARDI LOCKDOWN

Con l’arrivo delle varianti, sia inglese che brasiliana, nel nostro paese la situazione si fa ancora più critica. “Tutte le varianti del virus SarsCov2 sono temibili e ci preoccupano” dichiara Ricciardi. Anche in questo caso, come proclama dall’inizio della pandemia, la soluzione è chiudere. A causa delle sue estreme e irremovibili richieste di chiusura è bersaglio di politici come Salvini che oggi, all’ennesimo appello di lockdown di Ricciardi, dice che “non se ne può più. Prima di terrorizzare 60 milioni di abitanti, fai il favore di parlarne con il presidente del Consiglio”.

Queste le parole del leader della Lega che sottolinea che “ci sono tanti scienziati che non la pensano come il dottor Ricciardi. Si mettessero attorno ad un tavolo, non possono dire dieci cose diverse. Non ne possiamo più di aprire e chiudere”. Aggiunge Matteo Salvini che chiede omogeneità e informazioni e direttive conformi nel rispetto degli imprenditori.

Il Comitato tecnico scientifico, infatti, oggi con un parere blocca la riapertura degli impianti sciistici amatoriali e rimanda “al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose”. Per Ricciardi va presa la misura drastica del lockdown totale alla luce del numero crescente di contagi soprattutto della variante inglese. Per il dottor Ricciardi presto vi sarà una nuova ondata se non si prenderanno subito provvedimenti.

Il Cts blocca la riapertura degli impianti sciistici

Per il Cts infatti non ci sono le condizioni per riaprire gli impianti sciistici mentre la settimana scorsa si era detto il contrario. “La salute viene prima di tutto, ma mettetevi nei panni di un imprenditore che organizzato, assunto il personale”, se il virus è imprevedibile non si dice sì la settimana prima e si evita di aprire e chiudere e soprattutto di dare false speranze e magari far perdere anche di più alle imprese.

La richiesta di Ricciardi ha scatenato le polemiche soprattutto da chi chiede una riapertura, nel rispetto delle norme, delle imprese come il senatore della Lega Armando Siri. “Ricciardi la smetta di parlare ai giornali seminando il panico. E’ stato provato scientificamente che le chiusure non impediscono la diffusione del virus che fa il suo corso naturale, indipendentemente dal masochismo con cui lo affrontiamo.” Critiche anche da parte di Cambiamo: “l’unica urgenza è che il ministro Speranza silenzi immediatamente il commissario Ricciardi che contro il coronavirus ha una sola strategia, chiudere tutto senza pensare minimamente ai danni economici di un altro lockdown.”

Interpellato il premier Draghi, il primo giorno di governo deve trovare una linea da adottare e mettere d’accordo tutti. Il rigore di Ricciardi e il Cts e lo stesso Speranza e la linea di riapertura prevalentemente di centrodestra come la Lega. La situazione è in effetti preoccupante ma non da oggi, quindi il Cts e il ministero dovrebbe trovare una strada comune, una strategia da adottare che non pesi sull’incertezza e sull’economia dei cittadini.

Ricciardi: lockdown unica strategia efficace contro le varianti

Inoltre, il consulente del ministero della Salute, avverte che è “evidente che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità con un numero pesante di morti ogni giorno”. Ricciardi propone un lockdown di breve durata ma di chiusura totale che prevede anche la chiusura delle scuole. Oltre al lockdown bisogna rafforzare la campagna vaccinale e il tracciamento. L’Italia sembra essere in ritardo sulla chiusura di 2, 3 settimane come hanno fatto già alcuni Paesi, secondo il dottor Ricciardi.

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Nei mesi scorsi, il dottor Walter Ricciardi aveva già chiesto al governo Conte un lockdown intenso e di breve durata. Ma non era mai stato accontentato. L’adozione di misure più severe non aggradava nemmeno il premier Conte e oggi sembrano più necessarie. I risultati dell’Iss rilevano che il 17,8% dei contagi in Italia sono riconducibile alla variante inglese in linea con gli altri paesi europei come Francia e Germania. La presenza sostenuta della variante che preoccupa molto è destinata a diventare prevalente nei prossimi mesi.

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Bisognerà monitorarla maggiormente poichè la trasmissibilità risulta essere maggiore. Probabilmente, la strategia di apertura a scaglioni o degli orari differenziati è effettivamente sbagliata e vien da chiedersi l’utilità di queste misure se alla fine si sono rivelate inefficaci. La strategia della chiusura al momento sembra un’ipotesi più vicina ad una prevenzione concreta della diffusione anche alla luce del blocco della campagna vaccinale.

 

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