Elezioni a Roma, tensioni tra dem e grillini: “Non sosterranno la Raggi in alcun modo”

In primavera si voterà per le amministrative a Roma. La ricandidatura di Virginia Raggi da parte del Movimento 5 stelle crea un po’ di tensioni all’interno della coalizione giallorossa e del Pd. 

Virginia Raggi non è molto benvoluta dai romani, soprattutto dai dem romani. La sua ricandidatura a Sindaco di Roma da parte del Movimento crea dissapori tra i giallorossi. Il dem Bettini, ideologo e sostenitore dell’alleanza giallorossa, ha manifestato la contrarietà del Pd a questa candidatura. “La Raggi ha intenzione di ricandidarsi ma noi non la sosterremo in alcun modo“, colpisce netto Bettini.

In settimana dovrebbe arrivare il nome del candidato Pd e ci sono voci su Roberto Gualtieri, l’ex ministro dell’economia. Persona molto apprezzata e che Bettini descrive come “una delle persone più prestigiose della politica italiana europea”. L’ipotesi di Gualtieri sembra mettere d’accordo tutti. Anche Morassut è chiaro sull’impossibilità di sostenere la Raggi per il Campidoglio. “Per il Pd è impossibile sostenere la Raggi o prefigurare forme di alleanza o convergenza anche dopo il primo turno, dove un giudizio sulla sua amministrazione non potremo risparmiarlo“.

La scelta di sostenere nuovamente la sindaca uscente Virginia Raggi da parte di Grillo e del Movimento 5 stelle non è stata accolta molto bene dagli alleati. I democratici sono consapevoli di quanto ci sia bisogno di qualcosa di nuovo e di forte per riprendere le sorti della Capitale. Un’amministrazione che ha lasciato molti dubbi e perplessità non può essere quello che serve a Roma in questo momento.

La sindaca inoltre aveva chiesto chiarimenti a Beppe Grillo e un voto sulla piattaforma Rousseau che non è mai arrivato. Grillo chiarisce che chi sta con Virginia sta con il Movimento, ma sono di tutt’altro avviso i dem. Se si vuole proseguire sull’asse della coalizione del Conte II, e riproporre anche alle amministrative Pd-M5S-Leu, la via deve essere univoca e soprattutto concorde. In tutto ciò il Pd locale si spacca in varie correnti.

Pd Roma

Sono sei le correnti interne del Pd Roma. Le tre più importanti e forti fanno capo rispettivamente a Nicola Zingaretti, Dario Franceschini e Claudio Mancini tenute insieme da Andrea Casu, ex renziano. Poi ci sono le tre minori, la corrente dei turchi, ex veltroniani e base riformista. Altre correnti e gruppi sparsi della sinistra che sono più o meno vicine al Pd. Le altre anime della sinistra come Italia Viva, Azione e i Radicali più spostati al centro fanno riferimento a Carlo Calenda per la corsa al Campidoglio. Se non dovesse candidarsi Calenda, il Pd dovrebbe tenere conto anche di spartizioni di candidature con questi altri partiti di sinistra.

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Le tensioni all’interno del Pd e della sinistra non fanno che essere aggravate da quelle interne al Movimento 5 Stelle. Dopo la caduta del Conte bis l’alleanza giallorossa sembra aver accusato il colpo. La dimostrazione evidente viene soprattutto dai grillini spaccati in due. La situazione locale non è di certo delle migliori neanche in casa dem, con tutte le varie correnti sembra rispecchiare l’assetto nazionale in modo accentuato. Un’alleanza forse di convenienza e di poltrone nate da un fallimento di un governo precedente ma che si vuole salvare a tutti i costi. Per salvare questa alleanza le amministrative di Roma sono una prova fondamentale. La proposta di ricandidare la Raggi non fa promettere nulla di buono tra i giallorossi.

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Probabilmente la candidatura di Roberto Gualtieri, ex ministro del governo giallorosso, potrebbe mettere tutti d’accordo. Sia le varie anime del Pd sia i grillini, che nel frattempo devono tenere a bada i ribelli e i dissidenti che sostengono la Raggi. Un’alleanza da voler salvare ma sembra non tenere molto bene, forse Gualtieri potrà mettere pace tra i due partiti, ma resta tutto da vedere.

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