Alberto Genovese, l’accusa: «Struttura organizzata per pianificare feste e stupri»

L’inchiesta della Procura di Milano su Alberto Genovese: modelle giovani e magre reclutate sui social o in discoteca, per i pm c’era una struttura organizzata. «Così pianificava gli stupri, ogni collaboratore aveva un compito»

Alberto Genovese, l'accusa: «Struttura organizzata per pianificare feste e stupri»

Secondo la Procura di Milano, come riferisce il Corriere della Sera, Alberto Genovese sarebbe stato al vertice di una «struttura organizzata» che avrebbe pianificato «le feste e gli stupri». E, in essa, ognuno dei suoi uomini avrebbe un ruolo ben preciso. Per i pm che indagano sul re delle startup a Terrazza Sentimento sarebbero finite ragazze sempre con gli stessi «requisiti». Ossia giovani, magre e con la propensione alla droga. Il reclutamento sarebbe invece avvenuto sui social network o in discoteca.

Caso Genovese, era una struttura organizzata?

Per la Squadra Mobile milanese, coordinata dalla dalla pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella, Genovese avrebbe sfruttato le sue note capacità manageriali per organizzare tutto. Chi organizzava non avrebbe lasciato nulla al caso. Gli investigatori hanno poi ricostruito il presunto «modus operandi» dell’imprenditore arrestato. «Le ragazze venivano individuate e contattate sui social o di persona dai collaboratori di Genovese, Alessandro Paghini e poi Daniele Leali (indagato per spaccio di droga, ndr), e selezionate prima attraverso le foto e «secondo caratteristiche fisiche costanti».

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Alberto Genovese, l'accusa: «Struttura organizzata per pianificare feste e stupri»

I loro nomi sarebbero quindi finiti nelle liste degli invitati alle feste a Terrazza Sentimento. Per alcune ci sarebbe stata anche la possibilità di fare viaggi e vacanze in posti esotici. Secondo i pm, inoltre, in alcuni casi sarebbe stata la fidanzata di Genovese, Sarah Borruso, a convincere le ragazze entrare in camera da letto.

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Infine, il presunto ruolo di Javier Verastegui Melgarejo. «Il peruviano factotum e autista della Lamborghini di Genovese, organizzava le feste più importanti». La droga in casa l’avrebbero invece portata Alberto o altri suoi amici come Daniele Leali.

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