Covid in classe a Roma: un contagio su 5 “nascosto” dai genitori

Roma, difficoltà nel tracciamento nelle scuole. Il report: un contagio su 5 “nascosto” dai genitori degli studenti. AssoPresidi: «Questione delicata. Non ci sono obblighi di legge per le famiglie, ma di responsabilità»

Covid in classe a Roma: un contagio su 5 "nascosto" dai genitori

Oltre a quello per varianti, scatta un nuovo allarme nelle scuole romane. Quello dei casi di sospetto Covid tenuti “nascosti” dalle famiglie. Secondo quanto ricostruito dal Messaggero, infatti, non tornerebbero i conti del rapporto tra contagi e numero di assenze registrate dai professori. Appare quindi più complicato del previsto il tracciamento negli istituti della Capitale, dove, secondo gli ultimi report, sfuggirebbe al controllo almeno un positivo su cinque.

Un contagio su 5 “nascosto”

Succede ad esempio al liceo Torquato Tasso di via Sicilia, riferisce il quotidiano romano. Perché nonostante i casi di isolamento precauzionale di questi mesi, l’istituto ha segnalato un aumento del lavoro nella fase di monitoraggio delle assenze. Da qui la conclusione che «non sempre i genitori comunicano i casi sospetti all’addetto Covid per ragioni inspiegabili». Ostacolando di fatto «la messa in quarantena precauzionale dell’intera classe», ha spiegato il liceo.

Caso analogo anche al Villaggio Prenestino. L’istituto comprensivo era stato chiuso il 29 gennaio per una maestra e un bambino positivi. Dagli screening di massa dell’Asl sulle classi in quarantena era emerso che si trattava di contagiati dalla variante brasiliana. Della quale, però, la preside dell’istituto non era stata informata in via ufficiale, come da lei stesso dichiarato nel pomeriggio del 10 febbraio: «Non so nulla sui positivi alle varianti».

Covid in classe a Roma: un contagio su 5 "nascosto" dai genitori

«La questione è molto delicata – ha detto al Messaggero Mario Rusconi, presidente di AssoPresidi di Roma -. Non c’è nessun obbligo di legge sull’informazione, questo lo dobbiamo chiarire, ma di responsabilità. Non possiamo costringere i genitori a dare informazioni in merito. Ma rinnoviamo l’invito, soprattutto ora che sono iniziate le vaccinazioni per i docenti e il personale scolastico. Proprio mentre sono emersi diversi casi di mutazione inglese e brasiliana. Ma è necessaria la collaborazione di tutte le parti. Famiglie incluse».

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Come previsto dal protocollo, infatti, la comunicazione dei positivi agli istituti arriva dalle famiglie degli studenti. A quel punto scuola e Asl di competenza attivano le procedure. Cioè quarantena fiduciaria per i compagni di classe e docenti, screening e sequenziamento in caso di sospetta variante. Infine, la sanificazione degli ambienti. Protocolli che ovviamente variano a seconda del ceppo individuato.

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