Nuovo Dpcm, poche differenze ma di metodo: niente dirette Fb per Draghi

Ieri in serata è arrivata la firma di Draghi al nuovo Dpcm. Il nuovo decreto anti-covid andrà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Cosa cambia rispetto ai Dpcm di Conte a cui siamo abituati?

La sostanza del nuovo Dpcm rimane la stessa. Molte le linee di continuità con i precedenti decreti a cui siamo abituati ormai da un anno. Restano invariati tutti i protocolli in vigore nelle attività economiche e produttive come resta invariato l‘obbligo della mascherina e la distanza di sicurezza da rispettare. Permane il divieto degli spostamenti tra regioni, di qualsiasi colore, fatta eccezione per i casi di necessità. Fin qui tutto resta uguale alle norme in vigore con il precedente Dpcm.

Alle Regioni che avevano chiesto un nuovo metodo di suddivisione dell’Italia, rivedendo il metodo della divisioni a colori in base all’indice Rt, Draghi risponde con la continuità. Come aveva già fatto sapere, non vi è stata una proposta altrettanto valida da poter sostituire il metodo della divisione a colori. Rimane quindi la divisione della zona bianca, zona gialla, zona arancione e zona rossa con delle sfumature nuove rispetto al vecchio Dpcm. Draghi, infatti, ha già predisposto la zona arancione rafforzata. Ancora in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5.

La novità è la riapertura dei musei e dei luoghi di cultura dal lunedì al venerdì secondo le norme, tenendo una capienza massima così come i ristoranti. Restano sospesi ancora spettacoli all’aperto, cinema e teatri fino al 27 marzo. A fine mese, quindi, verranno ripristinati gli spettacoli aperti al pubblico all’aperto. Con grande insistenza del ministro Franceschini, il nuovo Dpcm ha approvato la richiesta dei lavoratori del mondo della musica e dello spettacolo. Teatri e cinema che sono praticamente fermi da un anno e sono stati colpiti duramente da questa crisi economica. In questi luoghi, inoltre è facile rispettare le norme e mantenere le distanze di sicurezza e potevano essere aperti anche prima, dato che maggiori assembramenti si creano per strada o davanti ai bar.

Dove non è prevista solitamente una distanza di sicurezza sono sicuramente le discoteche. Il nuovo Dpcm, ovviamente, continua la chiusura delle discoteche e vieta le feste e le sagre. Anche il Dpcm di Draghi prevede la chiusura delle palestre e piscine, nonostante la grande richiesta degli operatori sportivi e proprietari di palestre di riaprire. Molte palestre hanno investito molti soldi per adeguarsi alle norme di sicurezza ma il decreto continua a vietare la riapertura.

Cosa cambia nel nuovo Dpcm di Draghi?

Dopo vari dibattiti con le regioni e il Cts, il governo ha predisposto la chiusura delle scuole nelle zone rosse. Punto su cui il governo sembrava irremovibile, in continuità con il precedente governo sulla loro apertura. Le condizioni critiche però e l’alto tasso di contagio nelle scuole ha fatto ricalibrare la sua decisione all’esecutivo. Anche nelle zone gialle e arancioni, qualora vi sia un aggravamento dei contagi, i sindaci e i governatori locali hanno la facoltà di decidere autonomamente la chiusura delle scuole. Questo è un punto di grande discontinuità con il precedete Dpcm e il precedente governo. Le Regioni e i comuni possono arbitrariamente decidere di chiudere le scuole qualora ve ne sia la necessità, e non si spinge per una didattica in presenza coatta.

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Le regole che vigevano nelle zone rosse valgono anche nel nuovo Dpcm di Draghi. Nulla di fatto nemmeno per bar e ristoranti che continuano a restare chiusi nell’orario serale. Almeno fin quando la curva del contagio non tenderà al ribasso. Poche novità in sostanza ma il punto di rottura è stato nel metodo e nella comunicazione del nuovo Dpcm.

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Draghi ha voluto prendere le decisioni insieme ai ministri competenti Speranza e Gelmini e dopo un attento confronto con Cts e Regioni e non decidendo tutto autonomamente come Conte. Inoltre, la riunione è stata convocata per le 19 e comunicato poi alla stampa così che in serata gli italiani fossero a conoscenza delle nuove norme senza aspettare la diretta di Conte che tardava sempre ad arrivare tenendo con il fiato sospeso tutti i cittadini. Un’altra differenza è che questo Dpcm arriva con 4 giorni di anticipo, non andrà in vigore il giorno dopo come eravamo abituati.

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